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Nel comunicato finale del G20 nessun cenno alla Siria

Nel comunicato finale del G20 di San Pietroburgo - pubblicato sul sito del G20 - non si parla di Siria.

Vladimir Putin e Barack Obama hanno avuto un incontro bilaterale a margine dei lavori del G20 in corso a San Pietroburgo: lo ha reso noto uri Ushakov, consigliere dello stesso Putin per la politica estera, secondo cui i due leader hanno peraltro constato il persistere di divergenze reciproche a proposito della crisi in Siria.

Un mese fa il previsto vertice tra il presidente americano e quello russo, che si sarebbe dovuto tenere a Mosca alla vigilia della riunione del G20, era stato cancellato dalla Casa Bianca a causa dell'asilo temporaneo concesso dalla Russia a Edward Snowden, la 'talpa' che ha fatto scoppiare lo scandalo dell'Nsagate.

Nel loro incontro a margine del G20, Putin e Obama si sono messi d'accordo di continuare a mantenere i contatti sulla Siria attraverso i rispettivi ministeri degli esteri. Lo riferisce il consigliere diplomatico presidenziale Iuri Ushakov.

"Ho avuto una conversazione amichevole con il presidente Barack Obama", sulla Siria. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin precisando che rimangono delle "divergenze".

Quasi tutti i leader al G20 sono d'accordo con la necessità di un intervento militare in Siria. Lo ha detto il premier turco Recep Tayyip Erdogan in una conferenza stampa al termine del vertice.

La crescita e l'occupazione sono le priorità assolute: è quanto si legge nel comunicato finale del G20, in cui si sottolinea la necessità di rafforzare la ripresa e di continuare ad affrontare la questione dell'elevato debito pubblico. G20: comunicato, lavoro per battere crisi non è finito

Gli ultimi cinque anni "sono stati fondamentali per affrontare la crisi finanziaria e rimettere l'economia mondiale sulla giusta strada. Ma il lavoro non è ancora finito e resta essenziale concentrare i nostri sforzi per una uscita definitiva dalla crisi più lunga della storia moderna": è quanto scrivono i leader mondiali nel comunicato finale del G20.

Le attuali politiche monetarie devono essere cambiate con prudenza e in maniera calibrata: è quanto si afferma nel comunicato, in cui si sottolinea la necessità che tali politiche siano mirate alla ripresa dell'economia.

"L'evasione e l'elusione fiscale 'cross-border' minacciano la fiducia dei nostri cittadini nella correttezza del nostro sistema. Oggi sottoscriviamo piani per affrontare questi problemi e ci impegniamo a compiere passi per cambiare le nostre regole per affrontare l'elusione, le pratiche dannose e i piani fiscali aggressivi".