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Ecco da dove sono stati presi i soldi per abolire l’Imu

"Il Miur è stato l'unico ministero che non ha contributo alla spending review per la copertura dell'Imu". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza. "Le risorse del fondo occupazione che il governo utilizzerà a parziale copertura dell'Imu "non sarebbero state utilizzate entro quest'anno perché le misure sulla produttività non sono state ancora implementate", dice Enrico Letta rispondendo alle domande dei giornalisti a Bled.

Ma la polemica di giornata ormai è servita: salgono in superficie i tagli ai ministeri, ma anche meno risorse per l'occupazione e per il comparto sicurezza, che permetteranno l'abolizione dell'Imu, come deciso dal Consiglio dei ministri del 28 agosto, con il decreto legge varato in materia.

Quasi un miliardo di euro (975,8 milioni) di tagli ai dicasteri. I tagli sono apportati tramite la decurtazione di 35 autorizzazioni di spesa, oltre che a una sforbiciata sui consumi intermedi e sugli investimenti fissi lordi. Nello specifico, i tagli sono cos8 suddivisi: Tesoro (644,80 mln), Sviluppo economico (20,99 mln), Lavoro (1,01 mln), Giustizia (16,72 mln), Esteri (9,45 mln), Interno (32,84 mln), Ambiente (6,80 mln), Trasporti (81,98 mln), Difesa (149,74 mln), Agricoltura (4,10 mln), Salute (7,36 mln).

Un taglio di 300 milioni di euro per i fondi destinati a Fs relativi agli investimenti per la manutenzione della rete ferroviaria. Tra le coperture, inoltre, figurano un taglio di 50 milioni di euro per le assunzioni nella Pa e 250 milioni in meno per il fondo per l'occupazione. Tagli anche per gli ispettori anti evasione fiscale e per le assunzioni nel settore della sicurezza.
"Le iniziative promosse in questi giorni" dall'esecutivo Letta per "assicurare" la governabilità "hanno però sottratto per la loro realizzazione risorse che sarebbero state meglio impiegate per misure più efficaci per il rilancio delle imprese e il sostegno dei lavoratori", si legge in un documento congiunto di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

Fondo per l'occupazione, 'fondo bollette' per l'efficienza energetica e le rinnovabili. Ma anche alcune opere in fieri, come il Mose di Venezia, senza contare la trentina di autorizzazioni di spesa dei ministeri (salva la scuola, anche dai 300 milioni di tagli 'lineari') oggetto di sforbiciate 'mirate', prime fra tutte le risorse per gli investimenti e la manutenzione straordinaria delle ferrovie (-300 milioni) e le assunzioni straordinarie, in deroga ai blocchi del turnover, per la sicurezza e per combattere l'evasione. Sono solo alcune delle 'voci' scelte dal governo per coprire la cancellazione della prima rata dell'Imu e i fondi per Cig e 6.500 esodati. Il fondo per l'occupazione sarebbe servito per finanziare la decontribuzione del secondo livello contrattuale. Con diversi interventi - spiega la Cgil - è stato ridotto e ora è addirittura azzerato. Ma il premier Enrico Letta spiega: "Quei soldi non sarebbero stati utilizzati quest'anno, sarebbero andati in economia".

Ma non ci sono solo le difficoltà nella ricerca di coperture che impegnerà anche il governo nel prossimo futuro. Negativi sono i dati che arrivano invece sul fabbisogno di agosto: nei primi otto mesi vola oltre quota 60 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 33,5 mld dell'analogo periodo del 2012. Nel solo mese di agosto si è attestato a quota 9,2 mld. Pesano sul dato - spiega il ministero dell'Economia - il mancato incasso della prima rata Imu (perché gli effetti delle coperture trovate con il recente decreto si verificheranno nei mesi di novembre e dicembre) e l'accelerazione dei pagamenti per i debiti pregressi della pubblica amministrazione.

Sulle coperture del decreto Imu il Parlamento rischia di trasformarsi per l'ennesima volta in campo di battaglia. C'è la questione del taglio delle detrazioni per le polizze già da quest'anno, mal digerita da tutte le associazioni dei consumatori (Federconsumatori già annuncia possibili azioni legali contro la retroattività della norma). Ma c'è anche la
grana della deducibilità per le imprese. Il viceministro dell'Economia Stefano Fassina, poi, torna a chiedere di ripristinare l'Imu sulle case di maggior pregio per trovare le risorse. Intanto il governo per trovare quelle necessarie al provvedimento che inizierà il suo iter alla Camera (già è stato assegnato alle commissioni Bilancio e Lavoro di Montecitorio) ha raschiato il 'fondo del barile'. Accanto a 'macro-coperture' come il gettito Iva dall'ulteriore tranche di rimborsi dei debiti della P.A. (925 milioni) o alla sanatoria sui giochi (600 milioni) si 'pescano' anche 250 milioni per quest'anno dal fondo per l'occupazione, mentre la Cassa Conguaglio settore elettrico partecipa con un 'prelievo' dalle disponibilità su 40 conti correnti (Mps) di 300 milioni. Altri 200 milioni arriveranno invece, tra 2014 e 2015, da una limatura del finanziamento del Mose, mentre è ridotto di 100 milioni nel 2015 (ne rimangono solo 20) il finanziamento per la realizzazione o il rafforzamento di alcune linee ferroviarie (il terzo valico dei Giovi e la linea Fortezza-Verona di accesso sud alla galleria di base del Brennero).

Dai tagli ai ministeri arriveranno oltre ai 300 milioni 'lineari' per i consumi intermedi altri 675 milioni da 35 voci di spesa già autorizzate: dalle risorse per il gestore  dell'infrastruttura ferroviaria nazionale (-300 milioni) al comparto sicurezza, che vede tagliati diversi capitoli di spesa per le assunzioni tra polizia, vigili del fuoco e forze armate (a partire da 50 milioni sulle risorse stanziate dall'ultima legge finanziaria). Non sfugge alla cesoia dell'Imu anche la lotta all'evasione fiscale. Si tagliano di 20 milioni le risorse stanziate nel 2003 per le assunzioni di nuovi ispettori finalizzate alla lotta all'evasione, ma si riduce di 10 milioni anche il fondo per incentivare la mobilità e le trasferte del personale che combatte i contribuenti meno fedeli con il fisco, il lavoro nero, il gioco illegali e le "frodi" fiscali.