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Epifani: quella della Cassazione non è una sentenza basata sul nulla

"Non mi interessa e non capisco la pressione. Il centrodestra deve riflettere: un governo di larghe intese non può andare avanti se si confondono le vicende giudiziarie del suo leader con le vicende del governo". Così il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, commentando al Tg3 le parole degli esponenti del Pdl che legano la soluzione
del caso Berlusconi alla sopravvivenza del governo.

Quanto alla eventualità di dare più tempo alla Giunta del Senato per decidere delle sorti di Silvio Berlusconi, secondo Epifani "dipenderà dal presidente della giunta e dalla giunta stessa che non è un tribunale o un'ordalia, ma deve svolgere con serenità il suo lavoro e arrivare a una conclusione".

"Intanto voglio dire che non è una sentenza fondata sul nulla, ma leggendo le motivazioni è una sentenza che parla di un reato particolarmente pesante e anche particolarmente grave se fatto da un esponente politico, perché parliamo di un reato che riguarda la collettività", ha detto Epifani, parlando delle motivazioni della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna per frode fiscale di Silvio Berlusconi.

"Per quello che ci riguarda - ha aggiunto - confermo quello che ho detto, non ne vorrei parlare in continuazione. Per noi la giustizia deve essere uguale per tutti, non c'è nessuno sopra la legge, le sentenze si rispettano e si applicano".

"Ieri - ha spiegato - si sono presi dei primi provvedimenti, ma è chiaro che il percorso si completerà con la manovra di bilancio tra settembre e ottobre. C'è un primo stadio di un'operazione che un secondo tempo. Da questo punto di vista ieri si è deciso unicamente di non far pagare la rata Imu che si doveva pagare a giugno".

"Il pagamento di dicembre, il non aumento dell'Iva, il resto che manca - ha sottolineato - per finanziare la cassa integrazione, il tema degli esodati, la scuola, devono stare in questa seconda parte. Da quello che il governo dice la nuova tassa comunale (la cosiddetta service tax), che è la vera novità, che voleva il Pd, che volevano quasi tutti i partiti, sarà per sarà per la prima volta una tassa integralmente locale. Unificherà quello che oggi era l'Imu con la Tares e altre imposte locali".

"Se oggi la somma di Imu e Tares dava sei miliardi, questa nuova tassa - ha detto ancora i leader del Pd - costerà agli italiani quattro miliardi, cioè di meno. Dobbiamo stare attenti che i criteri di equità della nuova tassa siano rispettati, in modo che paga di più chi inquina di più e ha di più".