Barack Obama ha dichiarato di non aver ancora preso una decisione sull'intervento militare in Siria, ma di ritenere che un attacco "mirato e limitato" possa essere sufficiente per inviare un messaggio al regime di non usare più le armi chimiche.
Intanto fonti dell'Amministrazione Obama hanno riferito che oggi la Casa Bianca informerà alcuni rappresentanti del Congresso Usa sulle informazioni riservate di intelligence che indicano le responsabilità del regime nell'attacco chimico del 21 agosto a est di Damasco.
"Se con un colpo di sterzo diciamo in modo chiaro e deciso ma anche molto limitato di 'smetterla', questo può avere un impatto positivo sulla nostra sicurezza nazionale a lungo termine", ha spiegato il presidente americano in un'intervista alla tv Pbs. Alla domanda se l'attacco fosse già stabilito, Obama ha frenato: "Non ho ancora preso una decisione". Dalle ultime indiscrezioni trapelate dalla Casa Bianca, sembra comunque che gli Usa attenderanno che gli ispettori Onu che indagano sull'attacco chimico lascino la Siria ed è quindi probabile che un eventuale attacco slitti alla prossima settimana.
Presto i terroristi colpiranno l'Europa con armi chimiche. E' la minaccia del viceministro degli Esteri siriano Faisal Maqdad, secondo il quale "Usa, Gran Bretagna a Francia hanno aiutato i terroristi che usano armi chimiche in Siria, e gli stessi gruppi presto potrebbero colpire l'Europa". Parlando ai giornalisti riuniti all'hotel Four Seasons Damasco, Maqdad ha detto di aver presentato agli ispettori dell'Onu presenti in Siria le prove che "i gruppi terroristici armati usano gas sarin in tutti i siti dei presunti attacchi.
Ripetiamo che i terroristi sono i primi ad aver usato armi chimiche, con l'aiuto di Washington, Londra e Parigi, e questo deve essere fermato". Questo significa, ha concluso il viceministro, che "queste armi chimiche saranno presto usate dagli stessi gruppi contro la gente in Europa".
La Russia ha avvertito che un intervento militare in Siria rappresenterebbe "una sfida aperta" alla Carta delle Nazioni Unite. "I piani annunciati da alcuni Paesi per sferrare un attacco alla Siria sono una sfida aperta alle norme basilari della Carta dell'Onu e ad altre norme del diritto internazionale", ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Ghennady Gatilov, nel corso di un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki-moon all'Aja.