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Nato: Assad ha usato armi chimiche, non può non esserci una risposta

L'uso delle armi chimiche è "inaccettabile" e "non può rimanere senza risposta". Lo ha detto il segretario generale della Nato Hans Fogh Rasmussen al termine della riunione del Consiglio Atlantico che ha fatto il punto sulla situazione in Siria.

Il Consiglio Atlantico riunitosi a livello di ambasciatori, si legge in una nota, ha espresso la sua "più forte condanna possibile" per gli attacchi condotti con le armi chimiche e il suo "pieno sostegno" all'indagine  Onu in corso, deplorando il fatto che il regime siriano non sia riuscito ad assicurare agli ispettori un accesso "immediato e sicuro" ai luoghi dove sono avvenuti gli attacchi.

"Le informazioni provenienti da molte fonti - secondo Rasmussen e i 28 ambasciatori - indicano nel regime siriano il responsabile dell'uso di armi chimiche durante questi attacchi", un fatto che rappresenta una "chiara violazione" delle norme internazionali. "Ogni uso di queste armi è inaccettabile e non può restare senza risposta. I responsabili ne dovranno rispondere".

Il Consiglio Atlantico, prosegue la nota, "considera l'uso delle armi chimiche come una minaccia internazionale alla pace e alla sicurezza. Continueremo a consultarci e a tenere l'evoluzione della situazione in Siria sotto stretto controllo" nonché ad "assistere la Turchia ed a proteggere a frontiera sudorientale dell'Alleanza".

Onu: diamo tempo agli ispettori ma Usa e GB rispondono che le prove dell'uso di gas ci sono già

Al team di investigatori sulle armi chimiche delle Nazioni unite deve essere dato il tempo necessario per poter stabilire i fatti accaduti in Siria. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, intervenuto oggi dal Palazzo della Pace dell'Aia, in Olanda.

Parlando al palazzo della Pace dell'Aia, che celebra oggi il centesimo anniversario, Ban Ki-moon ha affermato: "Diamo alla pace una possibilità, siamo una possibilità alla diplomazia. Fermiamo l'azione e iniziamo a parlare". Il Consiglio di sicurezza, ha aggiunto, non deve essere un "disperso".

Una missione priva di significato, quella degli ispettori Onu, perché le prove sulle armi chimiche era già definitive. Questo il messaggio inviato domenica scorsa da Susan Rice, il consigliere alla sicurezza del presidente Barack Obama, all'ambasciatrice americana all'Onu Samantha Power e altri esponenti delle Nazioni Unite. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali gli Stati Uniti hanno fatto pressione "privatamente" sull'Onu affinché ritirasse i propri esperti dalla Siria, aprendo di fatto la strada a una possibile risposta di Obama. "L'indagine degli esperti dell'Onu è troppi tardiva e ci dirà quello che già sappiamo, ovvero che le armi chimiche sono state usate. Non ci dirà chi le ha usate, questo già lo sappiamo", affermava Rice domenica nell'email inviata a Power ed altri rappresentanti dell'Onu.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito "non hanno dubbi" sul fatto che il regime di Bashar Al Assad sia responsabile dell'uso di armi chimiche nell'attacco della scorsa settimana. Lo ha riferito un portavoce di Downing Street. Il premier britannico David Cameron nella tarda serata di ieri ha avuto una conversazione telefonica con il presidente Usa Barack Obama per "ascoltare le ultime valutazioni degli Stati Uniti sulla questione" e prima di partecipare alla riunione del vertice del Consiglio di sicurezza nazionale britannico in programma per oggi, ha aggiunto il portavoce.

"Dobbiamo procedere con attenzione ma non possiamo permettere che la nostra sicurezza venga messa a repentaglio dalla strisciante normalizzazione dell'uso di armi che per decenni il mondo ha tentato di controllare e sradicare", scrive il ministro degli Esteri britannico William Hague in un intervento oggi sul quotidiano Daily Telegraph spiegando le motivazioni che spingono Londra a sostenere una risposta della comunità internazionale al presunto attacco chimico del 21 agosto nei pressi di Damasco, e sottolineando che si tratta della prima volta nel XXI secolo in cui armi chimiche vengono utilizzate.

"Abbiamo sempre detto - scrive il primo ministro britannico su Twitter - che vogliamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sia all'altezza delle sue responsabilità in Siria. Oggi abbiamo l'opportunità di farlo". Per questo, spiega, il Regno Unito ha "stilato una risoluzione che condanni l'attacco con armi chimiche da parte di Assad e autorizzi le misure necessarie a proteggere i civili". Il documento, spiega ancora Cameron, sarà presentato in un incontro dei "cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza" nelle prossime ore a New York.

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