Sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo, il Consiglio regionale si è riunito per discutere il testo del progetto di legge 59 Stat/A, ovvero l'abrogazione del comma 3 della legge statutaria elettorale approvata il 25 giugno 2013.
Per la discussione generale è intervenuto Adriano Salis, che ha detto: “Vorrei illustrare una serie di proposte e partire dal rinvio del governo sulla norma per l’incandidabilità del presidente uscente. Ribadisco la validità degli emendamenti da me presentati per contenere lo strapotere insito nella figura presidenziale. Non vogliamo andare a votare con la legge italiana perché il Consiglio regionale non è riuscito ad approvare una legge autonoma”.
Ha preso la parola Efisio Arbau (La base), che ha detto: “Abbiamo l’occasione oggi di porre rimedio a dei grossi problemi che sono stati causati con la legge elettorale appena approvata. Dobbiamo smontare i muri che stiamo erigendo intorno al Palazzo e con la modifica che andiamo ad approvare abbiamo predisposto soglie di sbarramento ai partiti e alle coalizioni. Sono muri molto alti per tenere fuori da via Roma la politica che non sta dentro i partiti”.
Secondo Gabriella Greco (Pdl), “sulla doppia preferenza di genere sono stati spesi fiumi di parole e più volte mi sono detta a favore. Una presenza equilibrata di entrambi i generi dà una migliore progettualità politica. Per questo mi auguro che stavolta non si ricorra con codardia al voto segreto. Ne va della credibilità dell’Assemblea”.
Per Giuseppe Stocchino (Rifondazione) “l’unico punto che condividevo di questa legge era quello che condividevo, perché toglieva poteri al presidente della Regione. Invece è stato cassato. La governabilità è già garantita dalla legge”.
Ha poi preso la parola Claudia Zuncheddu (Sardigna libera), secondo cui “il voto segreto e l’imboscata dal muretto a secco sulla rappresentanza delle donne, tanto auspicata fuori dal Consiglio, sono emblematici di questa vicenda. Ma oggi il re è nudo e questa proposta di legge, votata all’unanimità con la colpevole presenza di due donne, tutto questo certifica la segregazione della rappresentanza di genere e della società sarda. Mi auguro invece che tutti i partiti si esprimano in modo chiaro e riconoscano il diritto di rappresentanza alla società sarda”.
Per l’on. Franco Meloni (Riformatori) “è un fatto di civiltà quello di consentire alle donne di partecipare alle elezioni, siamo ancora in tempo a porre rimedio a questo problema”. Daniele Cocco (Idv) ha detto: “Io non faccio appelli ma spero che l’Aula approvi la parità di genere”.
Mario Diana (Sègd) ha chiesto il voto segreto sull’emendamento 3, a firma di Salis.
Giampaolo Diana (Pd) è intervenuto per dire: “Stiamo discutendo di una buona legge, mi permetto di dirlo. E’ una legge che favorisce e sostiene e aiuta la semplificazione del sistema politico. Non nego che resti il tema della doppia preferenza di genere ma oggi non è una passerella per nessuno. Tutti abbiamo presentato emendamenti e li difenderemo con coerenza. Ma oggi si deve chiudere una discussione su una buona legge e un passo in avanti rispetto alla legge con cui si è rinnovato il consiglio nel 2009”.
Con riferimento alla richiesta di Mario Diana, la presidente Lombardo ha detto in risposta a Salis: “La richiesta di voto segreto ha sempre la priorità anche rispetto al voto palese e io non posso prestarmi a stravolgimenti del regolamento”.
Salis ha ripreso la parola per dire: “Non fate errori madornali sulla preferenza di genere. Onorevole Diana, lei è coraggioso: non faccia l’errore”.
Per Luigi Lotto (Pd) “male facciamo, col voto segreto, a impedire che il Consiglio si esprima su una materia molto delicata, che tanta attenzione ha suscitato”.
La presidente Lombardo ha posto in votazione col voto segreto l’emendamento 3 a firma di Salis. L’Aula (67 presenti e 66 votanti, la Presidente si è astenuta) lo ha respinto con 21 voti favorevoli e 45 contrari. Di conseguenza sono decaduti tutti gli emendamenti collegati tranne l’emendamento 6.
Salis si è detto stupito “per la tiepidezza con la quale il Pd si è espresso sul tema della parità di genere. La pagina che il Consiglio regionale ha scritto oggi è una delle più brutte di questi nove anni”.
Arbau ha annunciato il voto favorevole all’articolo e ha detto: “Questa fuga dalla responsabilità segnerà in modo indelebile questa legislatura, per l’ennesima volta”. Anche l’on. Stocchino si è espresso sull’articolo 1: “Voterò contro, questa legge ha bisogno di più democrazia”. Anche Claudia Zuncheddu ha annunciato il voto contrario e ha detto: “Tutto questo ha il senso del blitz e dello strappo alla democrazia”.
Cocco ha dichiarato il voto contrario dell’Idv mentre Diana (Pd) ha detto: “Spiace che il collega Salis e la collega Zuncheddu mi abbiano citato ma capisco la natura dei loro interventi, Mi rendo conto che man mano che si avvicina il rischio di non essere qui alla prossima legislatura ci si aggrappi a tutto. I voti sono lì ed è sgradevole questo tentativo di scaricare sul maggior partito del centrosinistra da parte di alleati del centrosinistra l’esito di questa votazione. E’ anche chiaro che se non si votasse con questa legge si voterebbe con quella che certamente non è più garantista sull’equilibrio di genere. Siate coerenti, siete avviluppati nelle contraddizioni e state cercando di sfruttare mediaticamente una situazione che non può essere attribuita a noi”.
L’articolo 1 e l’emendamento 6 (Pittalis e più) sono stati approvati.
Per dichiarazioni di voto, l’on. Greco ha detto: “Sapevamo benissimo che l’emendamento 3 riguardava le modifiche alla legge elettorale, non prendiamoci in giro. Non avete voluto votare per introdurre la preferenza di genere”.
Per Mario Bruno (Pd) “è necessario rivedere il regolamento del Consiglio e di ridurre drasticamente i casi in cui è ammesso il voto segreto”. Anche Zuncheddu ha annunciato il voto contrario alla legge Così anche Zuncheddu (Sel). Maninchedda ha invece annunciato l’astensione.
Per Mario Diana (Sègd) “non permetteremo più che in quest’Aula ci siano nominati o nominate. Per questo siamo convinti del voto a favore per questa legge. E all’on. Bruno voglio dire che non uno di noi si è mai alzato per chiedere la soppressione del voto segreto. Chiederò io il voto segreto se mai presenterete un emendamento per eliminare il voto segreto”. L’on. Steri (Udc) ha annunciato il voto favorevole del gruppo “e nonostante io stesso sia stato eletto nel listino credo di aver dato il mio contributo a quest’assemblea in questi anni”. Pittalis (Pdl) ha annunciato il voto finale e la presidente Lombardo ha sospeso brevemente i lavori. Alla ripresa, l’Aula ha votato la legge, che è stata approvata: 66 presenti, 65 votanti, 60 favorevoli, 5 contrari, 1 astenuti. La seduta è stata tolta e la presidente ha comunicato che l’Aula sarà convocata a domicilio. Com