E' di 78 morti e 178 feriti il bilancio della tragedia ferroviaria avvenuta nel Nord della Spagna, quando un treno ad alta velocità con più di 200 passeggeri ieri sera è deragliato. Tutte e 13 le carrozze del treno, diretto da Madrid a Ferrol, nella Galizia, sono deragliate in una curva a circa 3 chilometri dalla stazione di Santiago di Compostela.
Secondo l'ultimo bilancio provvisorio del Tribunale regionale della Galizia i morti sarebbero 77. Settantatre corpi sono stati estratti dal convoglio e 4 persone sono morte all'ospedale. I feriti sono 143.
Alla Farnesina non risulta che vi fosse un gruppo di italiani a bordo del treno deragliato a Santiago de Compostela, come invece riportato da El Mundo "Il nostro ambasciatore è sul posto", fanno sapere dalla sala stampa, "e sta verificando la presenza di almeno un italiano tra i passeggeri".
L'incidente è avvenuto alle 20:42, quando il treno si trovava alla biforcazione di A Grandeira, a poco più di tre chilometri da Santiago de Compostela, capitale della Galizia.
L'ipotesi della velocità eccessiva, avanzata al momento dalle autorità, combacia con le sensazioni di chi ha vissuto il dramma in prima persona. ''In nessun momento ho pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha imboccato la curva ho avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce e poi c'è stato il deragliamento'', ha detto uno dei passeggeri, mentre da Madrid pure il governo Rajoy fa sapere di propendere per la pista dell'incidente.
''Un sacco di gente è finita schiacciata sul fondo'', dice un altro dei passeggeri, raccontando il terrore vissuto quando ha capito, cercando di districarsi con altri fra le lamiere, che il suo vagone ''stava bruciando''. ''Ho visto molti cadaveri'', è la conclusione ad occhi sbarrati.
Le autorità di Santiago di Compostela hanno cancellato le cerimonie in programma per oggi in occasione dell'annuale festa di San Giacomo, che attrae migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Sul treno probabilmente viaggiavano numerosi pellegrini diretti proprio alla festa e Santiago.
La prima ipotesi che gli inquirenti stanno seguendo è quella dell'incidente. Lo ha detto una portavoce del governo spagnolo. Il primo ministro Mariano Rajoy, in attesa di recarsi sul luogo del disastro, è riunito con i ministri in una seduta straordinaria del governo.
"Andavo a 190 all'ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano...": è questo il contenuto di una comunicazione via radio dalla cabina del treno tra uno dei due macchinisti e la stazione pochi istanti dopo il deragliamento. Il limite previsto in quel tratto è di 80 km/h. Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, non ha spiegato il motivo di una velocità così elevata, oltre il doppio di quella prevista in quel tratto, 80 km/h. Il limite è previsto perché la curva è "chiusa" e si trova subito dopo l'uscita di un tunnel, alla fine di diversi chilometri di rettilineo.
I tecnici della procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare le cause che hanno determinato la tragedia: se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le cose.
Il governo spagnolo ha proclamato sette giorni di lutto nazionale per le vittime del deragliamento di un treno a Santiago di Compostela. Intanto, sul luogo dell'incidente si è recato il premier, Mariano Rajoy, nativo proprio di Santiago, mentre il re Juan Carlos e il principe Felipe hanno annullato tutti gli impegni previsti in agenda.
"In questo momento sono in corso due indagini coordinate. Una di natura giudiziaria, l'altra di natura tecnica". Lo ha detto il premier spagnolo, Mariano Rajoy, nel corso di una conferenza stampa.