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Bonino in Parlamento per chiarire i ‘punti oscuri’

La sorte dell'ambasciatore kazako in Italia, Andrian Yelemesov, "dipenderà dalle garanzie che Astana dara sul rispetto dei diritti e la libertà di movimento" della signora Alma Shalabayeva e della figlia Alua. Così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, in audizione alla commissione Affari Esteri, riferendosi al caso di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako, espulsa dall'Italia il 29 maggio scorso.

La Farnesina ha preso conoscenza solo l'8 luglio delle "intrusioni kazake" nella deportazione in patria di Alma Shalabayeva e la figlia Alua. Lo ha riferito al Senato il ministro degli Esteri, Emma Bonino. "E' solo con il rapporto del capo della Polizia Pansa  che si è avuta certezza dell'inaccettabile comportamento" dell'ambasciatore kazako Andrian Yemelesson.

La "priorità" è la "tutela delle due cittadine kazake, è quanto che ci sta più a cuore". Stiamo svolgendo e continueremo a fare con forte determinazione interventi, a Astana, Bruxelles, Vilnius, per la piena libertà di movimento di Alma e la figlia: lo sento come obbligo morale, prima che politico".
Sul caso Shalabayeva, gli uffici della Farnesina sono stati chiamati a gestire "ex post le conseguenze di un caso per il quale abbiamo finora sulla dinamica ex ante". Lo ha detto la ministro degli Esteri Emma Bonino riferendo, alle commissioni riunite Esteri e Diritti umani del Senato, sul caso dell'espulsione di Alma Shalabayeva. Bonino ha sottolineato che il ministero ha svolto una "continua e scrupolosa attività".