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Progetto turismo identitario – religioso: presentato cammino Santa Barbara

Il possibile ingresso del Cammino di Santa Barbara nel brand regionale ‘Cammini di Sardegna’, la creazione sempre più strutturata e qualificata di offerta e filiera del turismo religioso nell’Isola e l’imminente definizione (con relativa delibera di Giunta) delle linee guida cui dovranno attenersi i vari percorsi religiosi sardi.

Sono i tre temi principali affrontati nel corso del terzo incontro territoriale di promozione del progetto ‘Turismo identitario, culturale e religioso’, svoltosi stamane nella sede dell’Ausi di Monteponi a Iglesias, al quale hanno preso parte l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi, il direttore dell’agenzia Sardegna Promozione, Mariano Mariani, il vescovo di Iglesias,  monsignor Giovanni Paolo Zedda, i sindaci e i parroci dei 19 comuni (del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano) coinvolti nel Cammino di Santa Barbara (che hanno apprezzato il progetto regionale) e i rappresentanti dell’associazione Pozzo Sella. Dopo le riunioni operative del maggio scorso per i Cammini di Santu Jacu (a Mandas) e di San Giorgio vescovo (a Suelli), l’appuntamento odierno, oltre che dare continuità al progetto, è stata l’occasione di presentazione e programmazione del Cammino di Santa Barbara.

 “Con forte senso di responsabilità – ha detto l’assessore Crisponi – ci accostiamo all’inestimabile patrimonio materiale e immateriale custodito dalla Chiesa e del senso di devozione dei fedeli. Con lo stesso approccio, in accordo con le Istituzioni ecclesiastiche, stabiliremo con serietà e uniformità, i requisiti per il riconoscimento dei cammini”. In proposito Crisponi ha ricordato la delibera approvata dalla Giunta nel dicembre scorso sul riconoscimento dei percorsi religiosi ed ha aggiunto: “La necessità di creare una rete integrata tra Istituzioni, amministrazioni, enti e associazioni coinvolte nasce dall’obiettivo di definire un’offerta turistica strutturata e competitiva, basata su manifestazioni a forte connotazione identitaria, sempre nel pieno rispetto della spiritualità”.

Altro tema del confronto rilevante sono state le linee guida cui dovranno attenersi i vari percorsi religiosi, che saranno presentate a breve in Giunta. “Il percorso di creazione di una filiera del turismo religioso necessita di regole certe e linee operative per entrare a far parte del Registro dei Cammini – ha spiegato il direttore Mariani - con attestazione della Regione e approvazione della Chiesa, e deve garantire ai pellegrini valori attrattivi e adeguata accoglienza. La proposta deve essere, dunque, un’equilibrata e responsabile coniugazione di spiritualità e sviluppo economico”.

I Cammini di Santu Jacu e San Giorgio vescovo interessano in tutto circa 30 comuni, il Cammino di Santa Barbara ne coinvolge 19 delle province del Sulcis – Iglesiente e del Medio Campidano (Arbus, Buggerru, Carbonia, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guspini, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Antioco, Villacidro e Villamassargia). Sono i primi tre percorsi di questo tipo (ne seguiranno altri) che la Regione promuove e affianca agli itinerari dello Spirito ‘Arte romanica, natura e spiritualità’ e ‘Miniere, nuraghi e spiritualità’, già selezionati per far parte dei programmi di promozione 2013 dell’Opera romana pellegrinaggi.
La prima fase degli incontri sul territorio si chiuderà con l’incontro delle principali ‘destinazioni’ di pellegrinaggio in Sardegna (tra cui Laconi, Gesturi, Galtellì, Orgosolo e Sant’Antioco). A conclusione del calendario di appuntamenti operativi la Regione metterà a punto un programma orientato a favorire l’incontro di domanda e offerta con azioni quali educational tour e legate alla formazione nel settore, nonché finalizzate all’organizzazione del secondo ‘Forum regionale del turismo identitario, culturale e religioso’.