E' salito a 42 il bilancio dei morti negli scontri di stamani al Cairo. Lo affermano la tv di stato egiziana e un responsabile dei servizi di soccorso.
Secondo i Fratelli musulmani negli scontri invece sono morti 77 islamisti. Tra le vittime, otto donne e sette bambini, di cui due bebè.
Il capo dell'esercito porterà l'Egitto nelle stesse condizioni della Siria. Lo ha detto la guida spirituale della Fratellanza Mohamed Badie.
I Fratelli Musulmani hanno presentato presunte prove che dimostrerebbero che i militari egiziani hanno sparato contro i sostenitori di Mohamed Morsi. Si tratta di video e bossoli di proiettili, come sottolineato in una nota dal portavoce del movimento religioso vicino al presidente.
Sono almeno 300 i feriti negli scontri di stamani al Cairo fra l'esercito e i sostenitori del deposto presidente Morsi. Lo ha reso noto il ministero della Salute, come riferisce Al Jazira sul suo sito. Secondo i Fratelli musulmani, i feriti sono circa 500.
Morti e feriti sono stati portati in un ospedale improvvisato nel quartiere di Nasr City, roccaforte degli islamici. Secondo un corrispondente dell'emittente, il quartiere è stato circondato da posti di blocco militari. "Abbiamo gente colpita alla testa, proiettili esplosi una volta penetrati nel corpo, facendo a pezzi gli organi - ha detto ad Al Jazira un portavoce della Fratellanza, Gehad Haddad -. Qualsiasi polizia al mondo sa come disperdere un sit-in.
Questo è solo un atto criminale contro i manifestanti". Secondo Haddad, la scontro è cominciato alle 3,30 di notte, quando polizia ed esercito hanno cominciato a sparare al sit-in di dimostranti davanti al quartiere generale della Guardia repubblicana al Cairo.
Duecento persone sono state arrestate stamani al Cairo per possesso di molotov, armi bianche e mitra. Lo riferisce l'esercito in un comunicato. Elicotteri sorvolano in continuazione la zona di Rabaa el Adaweya e il quartiere generale della Guardia repubblicana, teatro della strage di stamani.