Lavori Consiglio regionale su mozioni e interpellanze sulla zona franca: maggioranza e opposizione verso un’intesa.
Pietro Pittalis (Pdl), secondo cui “una cosa è certa, questo dibattito non è inutile e grazie alla tecnologia lo ascoltano i sardi al di fuori di quest’aula ovattata. Avrei voluto una diretta interlocuzione oggi con l’on. Renato Soru, che mi ha scioccato ieri quando ha detto che la zona franca non ha nessun senso e i sardi non vogliono pagare le tasse. A chi si riferiva l’on. Soru? Ma questa mia domanda rimarrà senza risposta. Ecco su questo tema dovremmo recuperare lo spirito identitario e soprattutto quello del Partito Sardo d’Azione, che dopo lustri ha visto il tema della zona franca tornare al centro del dibattito politico e dell’azione del presidente Cappellacci presso le istituzioni comunitarie e nazionali. Cari amici sardisti, non serve una legge ma se questo serve a rafforzare ulteriormente l’azione del presidente Cappellacci allora si faccia una legge”.
Ha preso poi la parola il presidente della Regione, on. Ugo Cappellacci, che ha detto: “Ho ascoltato tutto il dibattito e tutti gli interventi nutrendo in cuor mio la speranza di trovare una convergenza, almeno una volta. Molti degli interventi che ho sentito hanno messo a dura prova questo sentimento ma io lo nutro ancora perché ci possa essere un solo obiettivo, il bene della Sardegna, da portare avanti.
In questi giorni sardi coraggiosi si stanno battendo per ottenere questo risultato e a loro voglio fare riferimento: le loro assemblee non sono propaganda ma iniziative politiche. E l’ordine del giorno approvato da 340 consigli comunali mi obbligano a comprendere le ragioni di quelle amministrazioni. So di avere il dovere di orientare le mie decisioni in modo conforme alla volontà popolare: quando un governo non fa la volontà del popolo merita di essere cacciato. Lo diceva Pertini e io lo condivido. Abbiamo il dover di dare corpo alla rivendicazione della zona franca, perché l’85 per cento dei sardi la chiedono rispondendo alla domanda che abbiamo posto nel nostro portale di e-democracy.
Il tema della zona franca appartiene alla storia dei sardi e come ricordava Felicetto Contu già ai tempi della nascita dello Statuto si tenevano assemblee pubbliche su questo, per rivendicare questo diritto. Non c’è niente di così assurdo in questo percorso e qui invece si discute non già sull’utilità dello strumento ma sull’eventuale uso distorto dello strumento. Sarebbe come a dire che il chirurgo col bisturi potrebbe uccidere invece che salvare la vita. Evidentemente questo è un modo di procedere in malafede. E al presidente Soru vorrei dire: venga al mio fianco, ho bisogno anche di lei per portare avanti questa battaglia. Ora abbiamo iniziato col Governo la revisione delle norme del codice doganale per arrivare a politiche fiscali di vantaggio per la Sardegna.
Che cosa vogliamo fare? Rinunciare perché stiamo chiedendo troppo? Non dobbiamo azzardare? Forse la ragione è diversa: non è a causa di un complesso di inferiorità né della paura di minori entrate che vorreste interrompere questo percorso, ma per ben altre ragioni. Il problema è che il Pd non può dare troppa visibilità all’avversario politico, mi è stato riferito che questo avrebbe detto il Sen. Silvio Lai. Ma se il problema è Cappellacci in nome del bene della Sardegna Cappellacci è pronto a fare un passo indietro e rivendichiamo insieme questa battaglia. Venga con me l’on. Soru”.
Di seguito Diana (Pd), ha replicato al presidente della Regione. “C’era attesa per il suo intervento, presidente Cappellacci, e senza polemica le dico che lei ha deluso tutte queste attese. Sa bene che le iniziative unitarie si preparano unitariamente, passando per un dibattito. Lei si è sottratto a tutto questo, ha chiamato a Roma i sindaci e si aspettava che noi la seguissimo pedissequamente? A tutte le nostre domande lei non ha mai risposto. Lo ripeto: noi siamo per la zona franca integrale ma per ottenere questo risultato vogliamo che sia protagonista il Consiglio regionale. Sinora il presidente della Regione non ha portato risultati: che fine ha fatto la legge sulle accise che doveva portare in venti giorni? Eppure l’avete detto voi nella Finanziaria.
Ancora, comunque, non ci ha chiarito il presidente come intende attuare la zona franca, con quali politiche fiscali di vantaggio e con quali modifiche dell’articolo 10 dello Statuto.
Io chiedo di attuare l’articolo 102 del regolamento ed esitiamo al più presto a portare in Aula una legge sulla zona franca. Se vogliamo in dieci giorni lei, presidente, non sarà da solo né a Roma né a Vallermosa”.
Sulla richiesta, la presidente Lombardo ha comunicato che al termine dei lavori convocherà la conferenza dei capigruppo per affrontare il tema”.
L’on. Mula (Pdl) ha detto: “Ho notizia che rappresentanti del Pd abbiano ricevuto ordini dal partito di non andare a Roma. Io invece ci sono andato perché tanti ogni giorno ci chiedono di non deludere le loro aspettative. Se necessario fermiamo i lavori ma dobbiamo andare avanti, non fare passi indietro”.
Efisio Arbau (Misto) ha detto invece che “non ci sono divisioni sulle mozioni e sulle interpellanze ma certo il presidente non può chiedere all’opposizione di fargli un applauso. L’ho detto ieri e oggi lo ripeto: noi siamo un’assemblea legislativa e su questo dobbiamo fare una legge. C’è una proposta del Psd’az e una del Pd, mettiamole urgentemente in discussione. Sino a oggi abbiamo un po’ tutti ragionato su quello che volevamo. Io non ho paura del presidente Cappellacci che cavalca la zona franca e non serve lo scontro se lo scontro non c’è. Storicamente è una battaglia del Partito sardo quella della zona franca. Ha fatto una proposta e dobbiamo metterla all’ordine del giorno. Non c’è bisogno di sfasciarci la testa: ma di cosa abbiamo paura? Addirittura permettendosi di attaccare i sindaci. Finiamola con i giochini delle magliette, evitiamo di forza la mano”.
Per Zuncheddu (Sardigna libera) “manca un progetto per la zona franca, come quattro anni e mezzo non fossero stati sufficienti per studiare. Portiamo avanti un’azione unitaria: siamo d’accordo. E non rinviamo, visto che esistono già i testi depositati e in particolare quelle del Psd’az e del Pd”.
Per il capogruppo del Psd’az, Giacomo Sanna, “non c’è bisogno del consenso dell’Italia per fare questo e non va bene nemmeno che ognuno vada in giro e dica quello che gli pare. Dobbiamo parlare un linguaggio unico e dobbiamo prima di tutto parlarlo dentro il Consiglio regionale, con una sola legge che risponda alle grandi aspettative storiche e attuali del popolo sardo”.
La presidente Lombardo ha comunicato la presentazione dell’ordine del giorno 1 della maggioranza ma prima del voto delle mozioni il capogruppo del Pd ha chiesto la sospensione dei lavori per decidere il da farsi. Sulla richiesta ha concordato l’on. Pittalis (Pdl): “Non ci sono preclusioni, lo ha detto anche il presidente Cappellacci”.
La presidente ha sospeso i lavori, che riprenderanno alle 13.05. Com