Alla ripresa, la presidente Lombardo ha messo in votazione la mozione 265 sulla quale Maninchedda (Psd’az) ha detto: “Voterò a favore e colgo l’occasione per dire che, dopo aver sentito il presidente Cappellacci, ha le idee poco chiare. Se proprio lui si disinteressa degli aspetti tecnici è certo che non otterremo alcun risultato”. Campus (Sègd) ha aggiunto: “Il presidente si è negato e ci ha appena dato l’ennesima dimostrazione di demagogia a fine mandato, in articulo mortis. E ci ha detto che sta andando avanti senza dire dove né per fare cosa. Non ci vuole nessun coraggio ad andare a Roma e a dire viva la zona franca. Piuttosto, mi piacerebbe sapere chi ha messo i soldi per questa trasferta. Ecco perché voterò le mozioni dell’opposizione”.
Per Arbau (Misto) “cercare di forzare la mano con un ordine del giorno che applaude al presidente Cappellacci è indecoroso e infantile. Pagheremo cara questa cosa, la pagherà la Sardegna. C’è da fare solo una cosa, portare queste leggi in Aula. E’ una vergogna, mi sento sconfitto”. Secondo Gianvalerio Sanna (Pd) l’intervento del presidente “è retorica del nulla. Una follia di una stoltezza politica e culturale che non gli dà l’autorizzazione a proseguire questo mandato. Cappellacci vuole solo alzare cortine fumogene: voi non volete fare ciò che si può fare e non volete fare nulla con noi. Andate pure avanti: fuori di qui c’è una situazione sociale gravissima che ha bisogno di serietà, non di irresponsabilità”.
Per Adriano Salis “questo ordine del giorno è ancora una volta uno sventolio di bandiere e un indossare magliette” mentre per Sabatini (Pd) “tutto si ferma qui, alle vostre promesse e alle banalità del presidente Cappellacci. Ecco come intendete portare avanti la zona franca”. Per Solinas (Pd) “un voto favorevole alla mozione per una battaglia che sarà difficile per tutti. Ma il vostro ordine del giorno non unisce, divide e ci nega di andare in Aula a discutere di una legge seria sulla zona franca. Ai fatti concreti preferite illudere i sardi e confondergli le idee”.
Sempre per il Pd Giuseppe Cuccu ha definito il presidente “un ultras che si è fatto capo tifoso e scappando via ha lasciato in Aula i supporter della zona franca, impedendo che il Consiglio regionale nei prossimi gironi discuta le proposte di legge. Non ci rimane che votare le mozioni che avremmo volentieri ritirato in cambio della discussione rapida di un testo di legge”.
Per il capogruppo sardista Giacomo Sanna “è chiaro oggi, amici del Pdl, perché noi siamo usciti dalla maggioranza. E non per responsabilità del Pdl. La verità è che volete impedire al Consiglio regionale di affrontare con legge questo tema. E se anche questo Consiglio non lo potrà discutere, il tema della zona franca resterà. Ognuno racconterà questa storia come meglio crede per impedire di disciplinare sino in fondo questa materia. Questa è la certificazione del fatto che chi vuol essere riformatore poi lo è solo a parole”.
Per Porcu (Pd) “c’è una confusione scientifica tra zona franca doganale e zona franca fiscale. E siete anche un po’ ignoranti quando citate le norme. Non fate le leggi che potete fare e sbandierate le conquiste difficilissime da ottenere. Occorre voltare pagina rispetto a voi”.
Il capogruppo del Pdl, Pietro Pittalis, ha detto all’opposizione: “Il presidente Cappellacci è dovuto andare a Roma per incontrare il ministro Lupi ma voi, per favore, abbassate i toni: noi voteremo a favore di tutte le mozioni, perché non contengono né più e né meno di quanto non contenga l’ordine del giorno. Quando al viaggio romano, ogni consigliere del Pdl se l’è pagato con soldi propri: spero che ognuno faccia così”. Sulla stessa posizione anche l’on. Mula (Pdl) mentre per Mario Bruno (Pd) “la maggioranza dovrebbe esprimersi con una voce sola”. Per Mario Diana (Sègd) ha detto: “Credo che il capogruppo del Pdl abbia fatto la cosa politicamente più giusto e non capita spesso. Dunque, sono ben felice di votare questa mozione e ovviamente decadrà l’ordine del giorno”.
Favorevole a tutte le mozioni anche Daniele Cocco (Sel), Zuncheddu (SL). Cuccureddu ha annunciato “il voto di astensione per una questione estetica, perché se qualcuno dovesse un domani leggere questa mozione dove si chiede al presidente di riferire, dopo che ha già riferito, è chiaro che ci prenderebbero tutti per matti. Facciamo un ordine del giorno unitario e ritiriamo queste mozioni. Facciamo qualcosa che abbia un senso logico”.
Anche per Dedoni (Riformatori) “la conclusione di questi lavori non è altissima. Il gruppo dei Riformatori offre la sua disponibilità a portare rapidamente in Aula la proposta di legge del Psd’Az sulla zona franca”.
Felicetto Contu (Udc) ha espresso “fortissimo disappunto per la conclusione di questo dibattito. Come classe dirigente del passato, ammetto che abbiamo perduto importanti appuntamenti nel passato, forse perché abbiamo dato più importanza all’articolo 13 dello Statuto. Nel 1947, io ero segretario giovanile del Psd’az e ho presieduto un convegno0 sulla zona franca della Sardegna e sono passati più di sessant’anni dico: non commettiamo ancora questi errori. Abbiamo trovato grande difficoltà anche al Parlamento europeo. Ma quando una bandiera c’è si prende; anche quando non è facile issarla sulla fortezza; anche quando cade nel vuoto della sconfitta. Altrimenti noi non abbiamo il diritto di sedere in quest’assemblea sovrana”.
La presidente Lombardo ha messo in votazione insieme tutte le mozioni accompagnate da un suo emendamento orale (il richiamo all’articolo 102 del Regolamento) perché l’Aula si esprima a breve sulle proposte di legge Sanna (Pd) e Sanna (Psd’az) sulla zona franca.
Le mozioni, come emendate, sono state approvate ed è dunque decaduto l’ordine del giorno. La presidente ha chiuso i lavori, che riprenderanno martedì alle 10.30 con l’esame del testo unificato per il riordino delle province. Com