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Merkel: “Polizia turca troppo dura”.

Da una parte Angela Merkel, che prima di arrivare a Belfast per il G8 dice chiaro che la polizia turca ha agito in maniera "troppo dura" nella repressione dei manifestanti antigovernativi. Dall'altra, il premier turco Recep Tayyip Erdogan, che ha detto oggi di "non riconoscere" il Parlamento europeo.

"Quello che sta succedendo in Turchia in questo momento - ha aggiunto Merkel a Rtl - non corrisponde alla nostra idea di libertà di manifestare e di espressione". Merkel si è detta "scioccata così come molte altre persone" dalle modalità con cui la polizia ha cercato di reprimere le proteste di Gezi Park a Istanbul.

Il premier turco ha detto oggi di "non riconoscere" il Parlamento europeo, riferisce l'agenzia Anadolu. L'assemblea Ue giovedì scorso ha approvato una risoluzione critica sulla brutalità della polizia turca e sul comportamento del governo e del premier di Ankara.

Il vicepremier turco Bulent Arinc ha detto oggi che il movimento di protesta per Gezi Park è da considerarsi terminato e che le manifestazioni che continuano "sono fuori dalla legalità", scrive Hurriyet online. Arinc ha aggiunto che "saranno immediatamente represse e saranno avviati procedimenti legali contro i responsabili".

"Quel che ci si chiede è mettere fine alle proteste che sono illegali: c'è la polizia, se non basta c'è la gendarmeria (corpo di polizia con organizzazione militare, ndr) e se ancora non basta ci sono le forze armate", ha avvertito Arinc.

Oer oggi i sindacati hanno invitato i lavoratori a scendere in piazza in segno di protesta contro la dura repressione delle proteste anti-governative. Il ministro dell'Interno turco, Muammer Guler, ha però avvertito gli organizzatori che si tratta di una forma di protesta illegale che non sarà tollerata: "C'è un tentativo di portare la gente in strada attraverso proteste illegali come uno sciopero", ha detto ai giornalisti ad Ankara, "questo non sarà permesso".

Fra le centinaia di persone fermate (oltre 500, solo stanotte, tra Istanbul e Ankara), c'è anche un italiano, Daniele Stefanini, un fotografo livornese 28enne: è stato fermato nella metropoli sul Bosforo dopo esser rimasto ferito negli scontri di piazza di domenica. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha detto che le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni. Il giovane aveva perso i sensi dopo esser stato colpito alla testa, sembra da manganellate della polizia, mentre seguiva gli scontri in piazza Taksim. Portato in ospedale da un avvocato per i diritti umani, è stato tenuto sotto osservazione e quando, domenica sera, è stato dimesso, gli agenti lo hanno condotto in questura per accertamenti.

 Si ampliano, insomma, le distanze fra la Turchia e l'Unione europea? "L'Europa è una scelta strategica della Turchia, almeno da parte della Turchia - è la riflessione dell'ambasciatore turco in Italia, Hakki Akil - Possiamo avere un confronto con l'Europa, ma dipende anche dall'attitudine dei paesi europei. Per ballare il tango dobbiamo essere in due".