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Graziano Mesina arrestato dai carabinieri perché ritenuto capo di una vasta associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti.(4)

Questa mattina i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Nuoro, coadiuvati dai loro omologhi di Reggio Calabria, Milano, Cagliari, Sassari, Oristano, del comando territoriale di Olbia, dai Cacciatori di Sardegna e dal X Nec di Olbia, a conclusione di una lunga e complessa indagini condotta sotto la direzione della DDA di Cagliari, hanno eseguito 26 ordinanze di custodia cautelare, 21  misure coercitive personali in carcere, di cui due emesse dalla procura della repubblica di Nuoro e 5 misure coercitive personali degli arresti domiciliari, nei confronti degli appartenenti a due associazioni dedite - in misura prevalente - al traffico di stupefacenti, una all'opera nella provincia di Cagliari e l'altra nella provincia di Nuoro, nonché di altri soggetti a loro collegati.

Secondo quanto hanno accertato dagli investigatori dell'Arma, il leader dell'organizzazione più pericolosa, radicata nella provincia di Nuoro sarebbe Graziano Mesina che avrebbe costituito – a Orgosolo - un sodalizio fortemente coeso (alcuni dei componenti sono suoi congiunti o parenti tra loro), radicato nel territorio (conosciuto perfettamente e pertanto agevolmente controllato), pericoloso (avrebbero avuto la disponibilità di armi comuni e da guerra), spregiudicato e munito di un forte spirito di iniziativa (non si sarebbe occupato solo di stupefacenti ma anche di rapine, furti e sequestri). A capo dell'associazione cagliaritana vi sarebbe, invece, Gigino Milia, con il quale l'orgolese ha una amicizia risalente nel tempo (entrambi coimputati e condannati rispettivamente per sequestro di persona e ricettazione il 23 giugno 1978 dal tribunale di Camerino).

Graziano Mesina e Gigino Milia - fino al 2010 -, sfruttando le loro conoscenze ed il credito riconosciutogli dagli esponenti della criminalità isolana e della penisola, hanno acquistato grosse partite di droga (eroina, cocaina, marijuana) rivendendole ad organizzazioni o persone dedite allo spaccio nella provincia di Cagliari, Sassari e Nuoro.

In seguito, l'orgolese ha proseguito le sue attività illecite utilizzando canali autonomi di approvvigionamento.

Gli arrestati appartenenti all'organizzazione nuorese – tutti di Orgosolo- e destinatari della misura coercitiva personale della custodia in carcere sono, Graziano Mesina, di 71 anni, Raimondo Crissantu, di 43, Salvatore Devias, 41, Franco Devias, di 25, Giovanni Filindeu, di 35, Giovanni Antonio Musina, di 39 anni, Francesco Piras, di 58, di Norbello (Or), Vincenzo Sini, 45m di Orgosolo (Nu) (in detenzione domiciliare per altra causa).
Invece, gli arrestati appartenenti all'organizzazione cagliaritana sono Gigino Milia, di 66 anni, di Fluminimaggiore, destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere, Corrado Altea, di 62, di Arbus (VS), avvocato, destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere, Antonio Mascia, di 57, di Villanovafranca, destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere, Guido Brignone, 61enne di Cagliari, anche egli in carcere, Daniele Brignone, 35enne, di Cagliari, finito agli arresti domiciliari.

Poi - a vario titolo - sono coinvolti nei traffici dell'associazione, Pierpaolo Donadio, 63 anni, di Alghero, destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere, Lino Giovanni Pira, di 61 anni, di Dorgali (Nu) finito in carcere, Enrico Fois, 71enne di Cagliari destinatario della misura coercitiva personale degli arresti domiciliari, Efisio Mura, 33enne di  Cagliari destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere, Luigi Atzori, 51 anni, di Cagliari, anche lui agli arresti domiciliari, Vittorio Denanni, di 47, di Chiaramonti (SS) destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere, Giuseppe Mesina, 22enne di Orgosolo destinatario della misura coercitiva personale degli arresti domiciliari, Aldo Catgiu, 40enne di Orgosolo, destinatario della misura coercitiva personale degli arresti domiciliari, Franco Pinna, 41enne di Nurri (Nu), in carcere, Raffaele Pinna, 49enne di Nurri, anch'egli in carcere, Alessandro Farina, di 30, di Olbia, in carcere, Luca Buluggiu, di 31 anni, di Ozieri (SS), in carcere, Giovanni Sanna, 37enne di Ozieri, destinatario della misura coercitiva personale della custodia in carcere.

Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Nuoro e dirette dalla Dda cagliaritana, hanno consentito di accertare che Graziano Mesina, dal luglio 2008 al luglio 2009, insieme a Milia ha assicurato un cospicuo flusso di stupefacente da Milano all'isola. I due avrebbero trattato personalmente l'acquisto di diverse partite di eroina recandosi nel capoluogo lombardo ove hanno trattenuto rapporti con appartenenti ad organizzazioni criminali locali, calabresi ed albanesi da cui avrebbero acquistato la droga da portare in Sardegna. E una volta perfezionato l'accordo, i fornitori si preoccupavano di farla arrivare nell'isola - tramite propri corrieri – consegnandola a Mascia che aveva il compito di custodirla e poi di conferirla agli acquirenti isolani -. Il pagamento ai fornitori della penisola avveniva in un diverso momento e tale incarico è stato assolto dall'avvocato altea che, in diverse occasioni, si sarebbe recato nel capoluogo lombardo per consegnare il denaro. Il legale, inoltre, avrebbe svolto altri particolari e delicati incarichi per conto dell'associazione. Infatti, approfittando del suo ruolo, avrebbe potuto avere dei colloqui in carcere con Mascia in un periodo in cui era detenuto per scontare un residuo di pena, dal quale sapere dove aveva occultato dello stupefacente appartenente all'associazione.

Per quanto riguarda l'attività di distribuzione delle droghe, questa era incombenza di Guido Brignone e Daniele per il sud Sardegna, mentre Sini e Piras, si preoccupavano del centro-nord. Figura di particolare rilievo in questo contesto sarebbe Sini, il quale sarebbe uno spacciatore ben addentro all'ambiente e che avrebbe progressivamente sviluppato una sua autonoma capacità operativa talché quando i rapporti tra Graziano Mesina e Milia si sono interrotti, sarebbe stato in grado di rifornirsi da altri soggetti.

Nella ricostruzione di questi ulteriori collegamenti, ricade il rinvenimento, il 25 ottobre 2009, ad opera dei carabinieri della Stazione di Osidda, di circa 2 kg di eroina e l'arresto di Catone Stefano Ceccotti e Clara Sinacori. Le indagini condotte dal Nucleo investigativo di Nuoro hanno dimostrato che lo stupefacente sarebbe appartenuto a Donadio per conto del quale l'allevatore di Dorgali lo custodiva. Bisogna inoltre ricordare che il 13 dicembre 2010 gli uomini dell'Arma, hanno arrestato Lino Pira, poiché avevano rinvenuto nel suo ovile circa 4000 pastiglie di ecstasy.

Il sodalizio tra Gigino Milia e Graziano Mesina si è interrotto a causa dell'arrivo di alcune partite di eroina tagliata male. Tale fatto ha provocato una cospicua perdita economica per l'orgolese che aveva contribuito in misura prevalente al suo acquisto.

Il gruppo capeggiato da Graziano Mesina, dopo la rottura con quello cagliaritano, non avrebbe interrotto le sue attività ma, sfruttando propri autonomi canali, ha continuato a rifornirsi di stupefacente ed a rivenderlo in Sardegna. Nell'ottobre 2009 gli orgolesi hanno allacciato rapporti con Enrico Fois e la sua organizzazione (Efisio Mura e Luigi Atzori) dedita allo spaccio di droga nella città di Cagliari e, in particolare, nel quartiere di Sant'Elia. Tali relazioni, tuttavia, si sono incrinate presto poiché fois non ha pagato interamente una partita di droga contraendo un debito di circa 8000 € e dilazionandone il saldo definitivo. Alla fine Graziano Mesina, poiché anche le sue velate minacce non avevano prodotto alcun effetto, ha organizzato una spedizione con i suoi sodali nel cuore di Sante'Elia (30 giugno 2010) dove si sono impossessati - con la forza - di un furgone frigorifero di proprietà di Fois che hanno successivamente tentano di vendere. Fois, che per copertura svolge l'attività di pescivendolo, ha allacciato delle trattative per recuperare il mezzo ed il 6 luglio 2010, a Nuoro, si è avuto l'incontro ove il cagliaritano ha saldato il debito e Graziano Mesina gli ha restituito il furgone. All'appuntamento Fois si è presentato accompagnato da tre persone di sua fiducia mentre Graziano Mesina si è fatto accompagnare da Salvatore Devias nonché da altri due sodali (Giovanni Antonio Musina e Raimondo Crissantu) che gli hanno assicurato protezione rimanendo nascosti e - per quanto ricostruito – armati, pronti ad intervenire nel caso di bisogno.

Un vicenda analoga, ma dai contorni più drammatici si è svolta nel sassarese (Chiaramonti). Nell'ottobre del 2009 Denanni avrebbe acquistato cocaina da Mesina contraendo un debito di 37.000 €. Il sodalizio orgolese per recuperare il denaro ha esercitato un'asfissiante pressione nei confronti di Denanni che in diverse occasioni ha minacciato di evolversi tragicamente: Infatti, il presunto capo orgolese, in talune circostanze si vanta di avergli acchiappato il figlio adolescente costringendolo a chiamare il padre che, poco dopo, ha provveduto a versargli 20.000 €. Il pagamento del residuo è avvenuto, dopo ulteriori minacce di Graziano Mesina, nel marzo del 2012 con la vendita di diversi capi di bestiame.

L' ergastolano, però, nel corso delle trattative per ottenere i soldi, si è dimostrato molto risentito nei confronti del Denanni e avrebbe espresso chiaramente l'intenzione di ucciderlo dopo aver recuperato il denaro.
A riprova che l'organizzazione capeggiata da Graziano Mesina, era conosciuta ed in possesso delle relazioni idonee per potersi approvvigionare autonomamente di stupefacente, vi è quanto si è verificato nel gennaio 2011 allorquando è stato contattato – attraverso referenti locali (Farina, Buluggiu e Giovanni Sanna) da appartenenti ad un sodalizio internazionale costituito da spagnoli, campani e calabresi operanti in Lombardia che avevano la necessità di vendere circa 4kg di cocaina. La trattativa, tuttavia, non si è conclusa ed il corriere è stato arrestato dalla polizia di stato a Porto Torres il primo febbraio 2011.

L'ex primula rossa del Supramonte barbaricino, ha continuato la sua attività anche nel recente periodo, Infatti, tra la fine di dicembre 2012 ed il gennaio 2013 ha acquistato stupefacente (marijuana) da Franco e Raffaele Pinna, rivendendola poi ad Alessandro Farina. Quest'ultimo il 15 gennaio 2013, è stato tratto in arresto insieme a Giovanni Cossu, poiché trovato in possesso di 256,44 gr di marijuana appena ricevuta da Graziano Mesina.

L'organizzazione in questione, ha dato prova di essere particolarmente pericolosa e spregiudicata non esitando ad operare anche in contesti non familiari e di cui sicuramente non aveva il controllo come il quartiere di Sant'Elia a Cagliari, nonché organizzando, nell'isola e non, altre attività delittuose quali furti, rapine e sequestri di persona, tutti progetti scongiurati anche grazie alle attivazioni concordate con la Dda di Cagliari e provocate dai carabinieri di Nuoro presso i comandi territorialmente interessati che hanno disposto onerosi servizi preventivi. In tutte queste occasioni il ruolo di Graziano Mesina è sempre stato centrale e, non solo ogni iniziativa o decisione è sempre stata sottoposta alla sua approvazione, ma l'orgolese si è preoccupato persino di fare personalmente i sopralluoghi.

Il particolare 'prestigio' che ha Graziano Mesina, gli ha procacciato anche importanti contatti in quanto diverse persone - dell'isola e non - si sono rivolte a lui per accomodare situazioni o agevolare la definizione di affari. Tali richieste ed i conseguenti rapporti sono ora al vaglio dell' A.G. per cercare di individuare e perseguire eventuali responsabilità penali.

La disarticolazione di questa associazione – secondo i carabinieri del comando provinciale di Nuoro - ha una ragguardevole importanza poiché Graziano Mesina, mutuando comportamenti, modalità e tecniche ben note e sperimentate dalla criminalità organizzata della penisola, (capo indiscusso e carismatico, controllo del territorio, forte coesione su base familiare tra gli affiliati, clandestinità, disponibilità economiche, tecnologiche e di armi), ha costituito un sodalizio che avrebbe potuto rappresentare - in prospettiva - un pericoloso esempio ed un grave pericolo per la sicurezza dell'isola.

Nel corso delle attività investigative che hanno portato all'esito di oggi, sono stati eseguiti – complessivamente - 30 arresti in flagranza di reato nonché rinvenuti e sequestrati circa 5.800 gr di stupefacente (eroina, cocaina e marijuana), 4000 pastiglie di ecstasy, 393 piante di cannabis indica, 2 pistole, un fucile con matricola abrasa e 600 grammi di esplosivo.