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Il Governo toglie l’Ilva ai Riva, fino a 3 anni di commissariamento

"La decisione è di convocare oggi il Governo per un decreto che preveda un commissariamento temporaneo dell'Ilva, che consentirà di gestire l'azienda attuando l'Aia". Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che ha riferito stamane nell'Aula della Camera sul caso Ilva prima del Consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto.
Il commissariamento dell'Ilva "ha durata massima di 36 mesi". E' quanto prevede la bozza del decreto, di cui l'Ansa ha preso visione, che sarà approvata in consiglio dei ministri. Il commissario, prevede il dl, "può avvalersi di due subcommissari".

"In sede di prima applicazione del presente decreto è nominato commissario straordinario della citata societa il dottor Enrico Bondi".
Il decreto Ilva sul tavolo del Consiglio dei ministri prevede anche il 'congelamento' delle azioni degli attuali proprietari. Il decreto prevede infatti che e'"sospeso l'esercizio dei poteri di disposizione e gestione dei titolari dell'impresa, nonché dei diritti connessi alla titolarità del possesso delle quote e delle azioni".

Il ministro dell'ambiente nomina un comitato di 5 esperti che predispone e propone al Ministro, entro 60 giorni dalla nomina, "il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti".  E' quanto prevede la bozza del decreto.

"Siamo consapevoli che il risanamento non può essere condotto con la necessaria convinzione da chi ha determinato l'allarme ambientale di cui stiamo discutendo e che mette a rischio tante persone",  ha affermato  Zanonato.

Ci sarà una "sospensione temporanea" degli organi dirigenti dell'azienda e "la nomina di un commissario", "al termine saranno ricostituiti gli organi ordinari e riconsegnato tutto alla società". "Dalle soluzioni che il governo saprà adottare - ha aggiunto Zanonato - dipende il futuro della siderurgia italiana".

Un'eventuale chiusura dell'Ilva di Taranto "avrebbe un impatto economico negativo per 8 miliardi di euro annui", ha affermato il ministro dello Sviluppo economico. Un'interruzione della produzione peggiorerebbe ancora la situazione" ha aggiunto Zanonato ribadendo comunque che "la sopravvivenza dello stabilimento è lagata alla capacità dell'azienda di mettere in piedi il risanamento essenziale a rendere l'attività compatibile con la salute dei cittadini e dell'ambiente".

"Sei miliardi circa riguarderebbero la crescita delle importazioni - ha spiegato Zanonato - 1,2 miliardi tra sostegno al reddito e minori introiti per l'amministrazione pubblica, 500 milioni per la minore capacità di spesa per il territorio".

"Sono cresciute le legittime preoccupazioni dei cittadini", con i rischi derivanti per lo sviluppo del Paese da un "sentimento antindustriale". La questione, quindi, va "affrontata con la consapevolezza che l'azienda rappresenta per il territorio e per l'economia nazionale", visto che "il polo di Taranto è uno dei principali in Europa" e occupa "12mila addetti diretti con indotto intergato verticalmente che porta l'occupazione diretta a oltre 15mila unità più 9.200 unità legate all'indotto".

La prosecuzione dell'attività è necessaria per gli investimenti ambientali L'importanza strategica, però, "non può far venire meno gli obblighi di tutela ambientale". Il governo, pertanto, "tende ad adottare tutte le operazioni utili a salvare l'ambiente nella consapevolezza che l'interruzione della produzione peggiorerebbe la situazione rendendo impossibile la bonifica dei siti inquinati". C'è insomma l'esigenza di "assicurare la continuità del processo produttivo e gli interventi bonifica ambientale", perchè "il governo è convinto che la prosecuzione dell'attività industriale rappresenti la condizione preliminare e necessaria per la realizzazione degli investimenti necessari per l'ambiente".

L'Ilva dovrebbe fare "ingenti investimenti stimati in un miliardo e mezzo" perchè "quelli realizzati in questi anni non sono stati sufficienti a riequilibrare il rapporto tra produzione, salute e ambiente e molte disposizioni sono state totalmente o parzialmente disattese dall'azienda".

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