La presenza del comando carabinieri tpc nella salvaguardia della memoria storica e culturale ha segnato un ulteriore, brillante risultato investigativo. Militari del nucleo tutela patrimonio culturale di Sassari, in collaborazione con quelli del Nucleo investigativo del comando provinciale cc di Cagliari, hanno svolto una complessa attività d’indagine che ha consentito di realizzare il sequestro di mille reperti archeologici di varie epoche, per un valore complessivo di circa diciotto milioni di euro. Si tratta del più ingente sequestro realizzato dal 2001, anno di costituzione del nucleo specializzato dell’arma.
L’azione investigativa, coordinata dal Marco Cocco della Procura di Cagliari, ha trovato linfa vitale a seguito di un sopralluogo di furto eseguito, all’interno di una villa di una famiglia benestante cagliaritana, dalla sezione rilievi tecnici del reparto operativo di Cagliari. Durante tali operazioni i militari hanno riscontrato la presenza, all’interno di un caveau appositamente realizzato, di una molteplice varietà di manufatti archeologici. Le fotografie dei beni sono stati subito inviate al Nucleo tpc di Sassari per accertare il titolo di possesso e l’originalità dei preziosi reperti. Infatti, si era accertato che, negli anni 60, la soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari autorizzava l’allora proprietario della villa alla collezione dei reperti. Però, a seguito di verifiche ispettive condotte dal Nucleo tpc e dagli archeologi dell’ente, è emerso che, rispetto all’elenco autorizzato, molti reperti risultavano mancanti e molti altri ancora risultavano in più. Inoltre, alla morte del titolare dell’autorizzazione, gli eredi non hanno comunicato, entro i tempi previsti, il trasferimento della detenzione; elementi che, nel loro insieme, hanno consentito il sequestro dell’intera collezione.
L’eccezionalità dell’operazione è rappresentata dall’eterogeneità dei manufatti sequestrati e dalla loro pregiata fattura. Sono presenti, infatti, reperti di varie epoche e tipologie: dal nuragico al fenicio-punico, dal periodo magno-greco al romano per arrivare fino al medioevale.
Gli indagati sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per violazioni in materia di alienazione.
I reperti sono già stati restituiti al legittimo proprietario, individuato nella soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari.