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“Action Day furti di metalli”, carabinieri sequestrano vasta area adibiti a discarica abusiva. Denunciato il curatore fallimentare con l’accusa di discarica abusiva e omessa custodia di rifiuti speciali pericolosi

I Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, con l’ausilio del locale Nucleo Operativo Ecologico cc, ieri, nell’ambito dei controlli effettuati per l’ “Action Day furti di metalli”, iniziativa promossa in ambito nazionale sulla base di un progetto europeo per la prevenzione ed il contrasto a tale tipologia di furto, con particolare riferimento a quelli connessi al rame, hanno effettuato una serie di servizi mirati  al controllo del trasporto e dei commercianti di metalli in provincia, procedendo, fra l’altro, al sequestro  di  ingenti quantitativi di materiali ferrosi in Olbia ed Alghero.

I militari nel corso dei controlli hanno individuato e sottoposto a sequestro, nella zona industriale San Marco, fra Olmedo ed Alghero, un vasto capannone, all’interno di un’area di 11.000 mq. complessivi,  riferita ad una azienda dichiarata fallita, dentro il quale sono stati rinvenuti materiali ferrosi vari, rifiuti speciali pericolosi e non (porzioni di elettrodomestici vari, rottami, olii esausti, gomme, ecc.), abbandonati nell’area senza alcuna idonea misura di salvaguardia: si stima siano state lì stipate circa 60 tonnellate di ferro vario, di cui 2 quintali di rame.

Per questo motivo è stato denunciato in stato di libertà il curatore fallimentare della società in questione, E.F., 70enne di Sassari con l’accusa di discarica abusiva e omessa custodia di rifiuti speciali pericolosi. Al Porto di Olbia, invece, nell’ambito dei servizi attuati anche su strada, hanno sorpreso un trasportatore abusivo di rifiuti ferrosi, speciali e non, mentre si imbarcava per il continente con il suo cospicuo carico di circa 4.000 kg di rame, fra cui diverse bobine di cavi elettrici, con ogni probabilità destinato ad essere riciclato o sversato senza le previste cautele a salvaguardia dell’ambiente.

Sequestrato il mezzo ed il suo carico e denunciato in stato di libertà il conducente/proprietario per trasporto di rifiuti in assenza iscrizione albo nazionale gestori ambientali. Invece, nel campo nomadi in località Colcò di Olbia, sono stati rinvenuti 2.500 kg di rame di sospetta provenienza, fra cui diverse bobine di cavi elettrici, e perciò denunciato due bosniaci per ricettazione. Inoltre si è proceduto alla denuncia dei legali rappresentanti di quattro società che operano nel settore del recupero di rifiuti ferrosi, per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata: di fatto gli stabilimenti ricevevano il conferimento di rifiuti vari senza il previsto formulario.

L’attività di oggi, che giunge a seguito di diversi furti di materiale ferroso, anche di rame, che si sono verificati negli ultimi mesi nelle zone industriali, cantieri e depositi della provincia, sarà seguita anche da attenta selezione del materiale rinvenuto volta a verificarne eventuale l’illecita provenienza.

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