Un impiegato 50enne di Carbonia nel mese di febbraio scorso ha notato su un sito internet che c’era in vendita una vettura di ottima qualità (una Ford Kuga 2.0 tdc 4x4 titanium) al prezzo molto conveniente di 7200 euro.
Dopo i primi contatti, sempre via mail, l’ignaro acquirente, rassicurato dal fatto che doveva inviare solo un 50% di anticipo (quale deposito di garanzia) e avrebbe avuto la macchina dall’Inghilterra in 5 giorni, poteva provarla per 5 giorni con la clausola soddisfatto o rimborsato . La data di prova iniziava dal giorno della consegna.
Il tutto, a detta del venditore, sarebbe stato gestito dalla ditta di spedizione per la quale lui si faceva garante e che solo a passaggio di proprietà fatto doveva pagare i rimanenti 3600 euro alla ditta di spedizione che avrebbe poi pagato il venditore.
Per meglio convincere il cliente il venditore lasciava anche un numero di telefonico britannico.
Dopo qualche giorno, fatto il bonifico da 3600 euro, l’acquirente ha ricevuto una nuova mail con la conferma del pagamento, il numero dell’ordine ed quello della transazione.
Nei giorni successivi l’ignaro acquirente riceveva una nuova mail dall’indirizzo vittorio.marco@hotmail.com che confermava la ricezione del bonifico e gli riferiva che la società di trasporti si sarebbe messa in contatto con lui per i dettaglia sulla spedizione e consegna.
Dopo soli 3 giorni, è giunta dall’indirizzo mail bristartransit@live.co.uk una nuova missiva con la quale informava l’acquirente (che aspettava la macchina) che qualche giorno prima che la società di assicurazione che garantiva l’operazione aveva da poco cambiato le regole per le transazioni internazionali e che quindi doveva pagare la macchina per l’intera cifra di 7200 euro e che il camion che doveva portare la vettura in Sardegna era fermo a Dover (quindi all’ingresso del tunnel) in attesa dell’ulteriore pagamento. Inoltre è stata confermata la clausola soddisfatto o rimborsato.
Nella mail era indicato di fare un ulteriore bonifico di 3600 euro e forniva le coordinate bancarie e di inviare la copia del versamento al nr. Di fax 00442031630238 .
Quindi convinto della bontà dell’offerta il compratore ha inviato un altro bonifico da 3600 euro in data 27 febbraio scorso ma fino ad oggi la macchina non è mai arrivata, ai telefoni non risponde nessuno ne tantomeno ai ripetuti solleciti via mail dell’incauto cliente non hanno avuto risposta. Pertanto non gli è rimasto altro che denunciare la truffa subita ai carabinieri.