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Ruby in tribunale: “Berlusconi non mi ha mai dato 5 milioni”

Ruby, la giovane marocchina al centro dei processi milanesi sui presunti festini a luci rosse a Arcore, e' in Tribunale per testimoniare nel dibattimento a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. La ragazza, convocata dai giudici della V Sezione Penale, si è presentata accompagnata dal suo compagno Luca Risso e dai suoi due avvocati, Paola Boccardi e Daniela Damiano.

Ruby, nel corso della testimonianza in Aula al processo sulle presunte feste a luci rosse ad Arcore a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti ha ribadito che Berlusconi non le ha mai dato ne' le ha mai promesso i 5 milioni di euro, cifra che aveva appuntato su un diario. "Non ho mai avuto trattative dirette per avere quei soldi".

"Sono arrivata davanti alla villa ad Arcore e quando ero fuori dalla macchina mi è stato detto che era la villa del presidente del Consiglio, ero sorpresa, non mi sembrava vero, e lui si è presentato all'ingresso e io mi sono presentata con il nome di Ruby". Lo ha raccontato la giovane marocchina testimoniando al processo a carico di Fede, Mora e Minetti. La ragazza ha detto inoltre che quella sera aveva ricevuto una telefonata da Lele Mora e pensava di dover andare per una serata alla discoteca Hollywood.

Ruby ha raccontato che al termine della prima serata in cui si reco' a Villa San Martino, il 14 Febbraio 2010, "Silvio Berlusconi mi diede una busta con 2/3mila euro". Durante quella festa ormai nota, raccontò "una storia inventatà, e cioè di essere figlia di una cantante brasiliana-egiziana e di essere "parente" di Mubarak.

"Silvio Berlusconi mi aveva chiesto se mi faceva piacere il suo aiuto". Lo ha detto Ruby raccontando in aula una telefonata ricevuta dall'ex premier il 15 febbraio, il giorno dopo la serata ad Arcore. In quella chiamata, a dire della giovane, il Cavaliere l'avrebbe invitata a tornare a villa San Martino "il week end successivo".

"Le ragazze si avvicinavano in modo sensuale mentre facevano i loro balletti, ma non ho mai visto contatti fisici". Cosi' ha risposto Ruby al giudice che le ha chiesto se avesse mai visto "contatti fisici tra Berlusconi e le ragazze".

"Ho visto Nicole Minetti vestita da suora, che a un certo punto, mentre ballava, si è tolta i vestiti ed è rimasta in biancheria intima". Lo ha raccontato Ruby in aula, descrivendo il dopo-cena nella sala che le ragazze "chiamavano del Bunga-Bunga". Le ragazze, ha spiegato Ruby, "mi hanno raccontato che quel nome era una barzelletta raccontata da Berlusconi".
Nei dopo-cena di Arcore la show-girl Marystelle Polanco si travestì da "Obama e da Ilda Boccassini, con una parrucca rossa e con la toga". Lo ha spiegato Ruby, testimoniando nel processo a Fede, Mora e Minetti. La marocchina ha inoltre raccontato che altre ragazze si vestivano "da infermierine sexy e da dottoresse" e che nella sala "del Bunga-Bunga" c'era anche un "palo della lap-dance".

Arrivata dalla Sicilia a Milano, "verso la fine di ottobre del 2009", Ruby andò in viale Monza all'agenzia di Lele Mora "nella speranza di trovare un lavoro nel mondo della moda e dello spettacolo". Lo ha spiegato la giovane marocchina, testimoniando in aula, chiarendo che all'agenzia di Mora "come generalita' ho dato il nome di Ruby, che avevo preso da una telenovela, e il cognome di una cantante e che avevo 19 anni". Nella prima parte della testimonianza, la ragazza ha ricostruito il suo percorso dalla Sicilia ad Arcore.

La prima volta che Ruby andò ad Arcore, il 14 febbraio 2010, parti' da Viale Monza in un'auto con autista che "aveva mandato Mora". Con quella vettura la ragazza arrivo' a "Palazzo dei Cigni' e la salì in auto Fede, che io avevo visto al concorso di bellezza in Sicilia e avevo rivisto in un ristorante di Corso Garibaldi". Lo ha spiegato la giovane marocchina testimoniando in aula. La ragazza ha chiarito che sembrava che Fede, quando la vide, non si ricordasse di lei e gli chiese ancora una volta il numero di telefono.

Ruby, la giovane marocchina al centro dei processi milanesi sui presunti festini ad Arcore, durante la sua testimonianza in aula ha ribadito di non aver mai avuto rapporti intimi con Silvio Berlusconi. La ragazza lo ha specificato rispondendo a una domanda del Pm Antonio Sangermano.
Ruby, nel corso della sua testimonianza in aula, ha negato di essere stata una prostituta. Quando il giudice, infatti, le ha chiesto se "ha mai avuto rapporti sessuali a pagamento con qualcuno", la ragazza ha risposto con un secco "no". Il giudice le ha poi contestato alcune intercettazioni in cui Ruby pareva fare riferimento ad attivita' di prostituzione e la giovane ha replicato che "erano solo cavolate, non ero normale in quel periodo".