"Puntiamo a portare avanti la barca tra i marosi, a dare fiducia al Paese". Ricorre a una metafora marinara il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sintetizzare in un colloquio col Messaggero la situazione del Paese.
Napolitano loda l'avvio del governo Letta, giudicandolo "serio e sereno". Il capo dello Stato sottolinea i meriti del premier, che "non si lascia intimidire né da polemiche né da incidenti di percorso". Ma - è il monito di Napolitano - "ci sono quelli che non si rendono conto che siamo sul filo del rasoio con Bruxelles", dove il nostro paese punta a incassare "la fuoriuscita dalla procedura di infrazione" per eccesso di deficit, secondo i parametri fissati dall'Unione europea. Napolitano prende atto che il cammino di un governo di coabitazione non è facile per la compresenza di "forze politiche che non rinunciano a reagire, ciascuna a modo suo".
In ogni caso, per Napolitano al mantenimento della rotta giusta sono "attentissimi tanto Letta quanto Saccomanni". Ma "serve moderazione nelle aspettative delle misure economiche", nota il capo dello Stato, mentre il governo si accinge al varo dell'atteso decreto su Imu e Cig. Napolitano auspica che "comincino a farsi sentire gli effetti del decreto che sblocca i pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese". Il Quirinale ripone fiducia negli effetti "dei nuovi investimenti che possono far ripartire l'economia del Paese".
Sul capitolo giustizia, il presidente della Repubblica osserva: "Ce lo trasciniamo da anni, è sempre stato all'ordine del giorno. Tutti se ne facciano una ragione". E, con un riferimento che pare diretto alle vicende di Silvio Berlusconi, Napolitano aggiunge: "Capisco chi si trova impigliato", ma "meno reazioni scomposte arrivano, meglio è dal punto di vista processuale". Com