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Epifani nuovo segretario del Pd: “Non potevo sottrarmi”

Accetta per "spirito di servizio" il mandato di guidare il Pd nelle acque agitate nelle quali si trova e nei mesi che portano fino al congresso. Guglielmo Epifani, ex leader della Cgil, e' il nuovo segretario 'traghettatore' del Pd eletto con l'85,8% dei votanti. Quasi un plebiscito con 135 schede, su quasi 600 votanti, che, però, vengono annullate o restano bianche. Voti provenienti dall'ala prodiana e da quella dei 'ribelli', da Pippo Civati a Laura Puppato, che hanno mal digerito le larghe intese ma anche, spiega qualcuno, dall'ala dalemiana. Ora, il compito del nuovo segretario è quello di portare il Pd fino al congresso che si terra' entro ottobre.


Un congresso che Epifani chiede sia "ben preparato" e vero, del quale non si deve avere paura e nel quale dovra' svolgersi una "discussione esplicita". Epifani non dice, pero', almeno per oggi, nulla su che cosa intenda fare lui in quell'occasione. In molti prima dell'Assemblea avevano chiesto che la figura individuata oggi fosse quella di un
semplice 'reggente' che non avesse poi l'intenzione di candidarsi anche al congresso. Per il momento non è scontato che Epifani farà così.

All'ordine del giorno c'è prima di tutto da organizzare quell'appuntamento. E il neo segretario lo farè avvalendosi di una segretaria nella quale, si puntualizza da più parti, saranno presenti tutte le anime del partito con i renziani che chiedono l'organizzazione per Luca Lotti. Una segretaria che dovrebbe essere comunque 'snella' e rinnovata e alla quale Epifani iniziera' a lavorare da lunedì.

Altro compito sarà quello della guida del partito all'interno della maggioranza di governo. "Il governo Letta conti sul nostro appoggio", dice Epifani. Mentre in platea ad ascoltarlo c'è anche il premier che, poi, dal palco, commenterà, che quella dell'elezione di Guglielmo Epifani è "una buona notizia", anche per l'Esecutivo. Ma Epifani e' comunque pronto a mettere subito 'paletti', rivendicando l'identità' del Pd rispetto a quella degli alleati del Pdl. E attacca, a partire dalla manifestazione pidiellina a Brescia.

"Stanno mettendo una mina", dice senza mezzi termini, distinguendo tra il 'noi' e il 'loro', tra chi ha come obiettivo il bene del Paese e chi quello "personale" di qualcuno.

Al governo, poi, Epifani, rivolgendosi direttamente a Letta, manda a dire che e' necessario, sia per il Paese che per "il nostro popolo", dare "risposte subito" a partire dal tema del lavoro. Se queste risposte ci saranno, e' il ragionamento, sara' piu' facile anche per la base Pd digerire questo governo. In più passaggi, in effetti, Epifani manda ai dem messaggi di unità e di 'recupero' della base, anche a partire dalle prossime elezioni amministrative nelle quali, fa sapere, "chi guida questa comunità dovrà dare una mano ai candidati" e non lasciarli al loro destino.

Dopo la sua elezione prende la parola per pochi minuti per ringraziare della fiducia e promettere: "cerchero' di mettercela tutta per fare bene". "So - dice - quanto è difficile il compito affidatomi ma mi aiuteranno esperienza e passione e tutti voi se assieme riprendiamo in mano il futuro di questo partito. Da domani tutti a lavorare".