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Napolitano: la violenza, anche verbale, va fermata prima che si trasformi in eversione

"Basta chiamare questi palazzi i palazzi del potere", sono invece i "Palazzi della sovranità popolare". Così il capo dello Stato Giorgio Napolitano al Senato, questa mattina, ricordando le vittime del terrorismo.

Onorare e celebrare le vittime del terrorismo, non dimenticare. Questo il senso del 'Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice' che si celebra oggi, a 35 anni dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro, assassinato dalle Brigate Rosse, al Senato. Palazzo Madama per la prima volta ha ospitato questo evento alla presenza delle massime autorita istituzionali della Repubblica.

La seduta si è aperta con l'inno d'Italia cantato da un coro di studenti del liceo Isacco Newton di Roma. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, prima di recarsi a palazzo Madama, ha deposto alle 10.30 una corona di fiori in via Caetani davanti alla lapide che ricorda il sacrificio dello statista democristiano.

"Se il Quirinale è stato definito la casa degli italiani, il Senato e la Camera non sono palazzi di un oscuro potere ma i luoghi della sovranita' popolare e della democrazia", ha detto Napolitano.

"Bisogna fermare la violenza prima che si trasformi in eversione. In questo momento non possiamo essere tranquilli davanti a esternazioni anche solo sul piano verbale o sul piano della propaganda politica", ha sottolineato il presidente Giorgio Napolitano al Senato.