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Presidente Provincia di Nuoro, tempo sprecata: l’urgenza sono le imprese

“In un momento difficile come quello che sta vivendo il territorio, mentre le imprese aspettano da mesi di essere pagate qui si perde tempo a discutere questioni di lana caprina anziché occuparsi di approvare il Bilancio consuntivo e discutere il Rendiconto della Gestione 2012”.

Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu, al termine della seduta odierna del Consiglio provinciale. Di seguito l’intervento del Presidente Deriu in Consiglio sulla proposta di decadenza del consigliere Luigi Crisponi: “Questa vicenda rischia di assumere dei contorni e dei toni inaspettati. C’è la discussione sulle regole, sulla rappresentanza politica, sul costo della politica. Mi sembra che stiamo scomodando per una questione minore dei concetti tutti a lettere maiuscole che rendono questa vicenda anche, in un certo senso, poco seria.

Io mi limito, da consigliere, a fare una richiesta alla Presidenza, ossia una verifica sulla istruttoria di questa deliberazione presentata nello scorso Consiglio come aperta. Io non so cosa si intenda per delibera aperta. Una deliberazione deve infatti indicare al voto del Consiglio una espressione di volontà che deve essere riassumibile in si o no.

Non può essere posto all’attenzione del Consiglio un atto sprovvisto di una univoca tesi, frutto di una approfondita istruttoria.  Sulla base di quali elementi giuridici posso esprimere una opinione su un tema assolutamente scevro da ogni contenuto politico?

Non è certo in nostro potere mettere in discussione il mandato elettivo ricevuto da ciascuno di noi. Questa discussione è stata già fatta in sede di verifica dei titoli della nostra elezione, l’abbiamo fatto il primo giorno e in quella sede è stata fatta la verifica di quei titoli secondo i quali qui noi sediamo legittimamente.

Accertato questo c’è viceversa da discutere su intervenute cause di decadenza, nella misura in cui si siano verificati dei fatti ai quali, in via automatica, la norma riconnette la conseguenza  di una decadenza che in questa sede va esclusivamente accertata e non decisa.

Non siamo noi infatti a decidere se qualcuno di noi è decaduto, noi siamo qui perché lo hanno deciso gli elettori e  nessuno ha il diritto di espellere un rappresentante del popolo.  Questo è il vero tema fondamentale che oggi può essere in discussione. Non può essere un atto amministrativo di questo tipo a far discutere un fondamento della democrazia.

Chi è eletto dal popolo ha il diritto di stare nell’assemblea dove è stato eletto e non c’è barba di atto amministrativo, governativo e legislativo che possa annullare questa volontà popolare.

Noi dovremmo solo prendere atto di un fatto nella misura in cui questo ci viene presentato. Non esiste una delibera aperta. Dovremo esprimere la nostra volontà, la nostra preferenza su cosa? Non sono argomenti politici e giuridici in campo. C’è soltanto da parte mia, come consigliere, la responsabilità a mettere un voto all’interno di un quadro giuridicamente perfetto. Non voglio assumermi responsabilità che non sono mie per il fatto che non  sono stati fatti gli atti come devono essere fatti. Non capisco in che modo questa istruttoria sia stata condotta, chiedo che la conferenza dei capigruppo che affronti l’argomento e consenta a noi consiglieri di potere esprimere in coscienza, in liberta e in sicurezza un voto ”.

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