Mentre a Roma, al Quirinale, era in corso il giuramento dei ministri del governo Letta, davanti a palazzo Chigi un uomo di origine calabrese, Luigi Preiti, ha sparato sei colpi di pistola contro due carabinieri, ferendoli. Uno dei due militari è in prognosi riservata e ha riportato una lesione della colonna vertebrale cervicale. L'ultimo bollettino medico parla di un 'danno midollare importante'. La prognosi resta riservata 'per 72 ore quoad vitam', cioè per sapere se sopravviverà.
Anche una passante è stata ferita di striscio da un proiettile, non sarebbe in pericolo di vita ed è stata soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale.
"E' un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri". Così il Pm di Roma, Pierfilippo Laviani, dopo aver sentito Luigi Prieti. "Ha confessato tutto. Non sembra una persona squilibrata".
"Ho voluto fare un gesto eclatante in un giorno importante: non odio nessuno in particolare ma sono disperato". Luigi Preiti ha tentato di giustificare così il suo gesto nel corso dell'interrogatorio col procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il Pm Antonella Nespola.
"Ho deciso di fare tutto questo 20 giorni fa'". Così Luigi Preiti ha confessato il suo gesto al procuratore aggiunto nel corso dell'interrogatorio. Preiti ha aggiunto di avere acquistato "la pistola quattro anni fa al mercato nero ad Alessandria.
L'interrogatorio di oggi precede quello di garanzia che si svolgerà martedì. Secondo quanto emerso nel corso dell'atto istruttorio, il gesto dunque non ha matrice politica nè terroristica ma sarebbe maturato dalla situazione personale dell'uomo, separato e disoccupato. Tanto che l'uomo ha confessato ai Pm che voleva suicidarsi ma aveva finito i colpi. L'uomo avrebbe fatto tutto da solo e non ci sarebbero complici.
Luigi Preiti, che era vestito con giacca e cravatta, ha tentato subito dopo la fuga ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine ed è rimasto a sua volta ferito lievemente nella colluttazione.
Secondo quanto riferito da agenti delle forze dell'ordine presenti a Piazza Colonna, veniva da Piazza Colonna diretto verso Montecitorio e all'angolo tra Palazzo Chigi e Montecitorio ha esploso 6 colpi verso due carabinieri in servizio sulla piazza. Mentre accorrevano gli altri agenti per bloccarlo, l'uomo, in giacca e cravatta, avrebbe gridato "Sparatemi, sparatemi".
Luigi Preiti è stato bloccato dai carabinieri durante una colluttazione: subito dopo che aveva esploso i colpi di pistola, l'uomo è stato scaraventato a terra dai carabinieri e ora si trova ricoverato con una ferita alla testa all'ospedale all'ospedale S.Giovanni, dove è piantonato in osservazione con l' accusa di duplice tentativo di omicidio.
Luigi Preiti, 49 anni, era tornato a vivere a Rosarno, in Calabria, con i genitori circa due anni fa. Lo ha riferito il fratello Arcangelo che vive ad Alessandria.
Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni novanta, Luigi Preiti si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Due anni e mezzo fa Preiti si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere a Rosarno, con i genitori; la moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria).
Luigi Preiti, non ha precedenti penali. Lo si apprende da fonti investigative. L'uomo ha agito da solo. Sarebbe entrato in crisi dopo la separazione dalla moglie. L'uomo, che aveva perso il lavoro di muratore, ed era al momento disoccupato, negli ultimi tempi, sarebbe finito nel giro dei videopoker.
Luigi Preiti aveva problemi economici che sarebbero stati alla base della separazione dalla moglie.
A quanto apprende l'Adnkronos da fonti qualificate, dalle prime verifiche effettuate sembra che Luigi Preiti, autore della sparatoria davanti palazzo Chigi, non avesse alcuna licenza per il porto d'armi.
Luigi Preiti era arrivato nella capitale ieri ed ha alloggiato in un hotel del centro. Sembra provenisse dalla Calabria dove si era trasferito dopo la separazione. Attualmente nell'albergo dove ha alloggiato Preiti sono in corso perquisizioni. Accertamenti sono stati attivati per capire la provenienza della pistola che sembra Preiti detenesse illegalmente.
Luigi Preiti "non è uno squilibrato, non ha mai sofferto di patologia psichiatriche": lo ha detto all'Ansa il fratello Arcangelo. "Siamo allibiti, non sappiamo spiegarci quel che è potuto accadere".
"Preiti non mi risulta sia mai stato segnalato ai servizi sociali del Comune". Lo ha detto il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi. "Dalle notizie che ho potuto acquisire - ha aggiunto Tripodi - al momento Preiti non viveva a Rosarno e tornava in paese solo in estate".
I carabinieri feriti dall'attentatore davanti a Palazzo Chigi sono il brigadiere Giuseppe Giangrande, di 50 anni, e il carabiniere scelto Francesco Negri, di 30.
Lesione della colonna vertebrale cervicale. Questo dice il primo bollettino Medico che descrive le condizioni di Giuseppe Giangrande, il brigadiere ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. La prognosi resta riservata. Occorrerà attendere l'esito degli accertamenti sanitari prima di poter avere certezza che la lesione non abbia conseguenze permanenti per il militare.
Sia il brigadiere sia l'appuntato sono effettivi al Battaglione Toscana.
Il carabiniere scelto Negri è ferito gravemente alla gamba ma non versa in pericolo di vita.
E' stata ferita da una scheggia, probabilmente non da un proiettile, la donna soccorsa dal 118 a palazzo Chigi subito dopo la sparatoria. Si tratta di una donna incinta, che passava di lì con il marito e un altro figlio. Durante gli spari i tre sono caduti in terra ferendosi lievemente.
Sono stati sei i colpi sparati a bruciapelo dall'uomo che ha colpito i due militari in servizio. Trovati a terra bossoli, provenienti da un'arma di piccolo calibro con i quali sono stati colpiti i due carabinieri del battaglione.
Secondo chi ha assistito alla scena l'uomo ha sparato all'improvviso senza lasciare il tempo di un qualsiasi preavviso. Non ci sono state ne urla ne minacce prima dei colpi, viene riferito.
Le forze dell'ordine presenti a palazzo Chigi non hanno fatto uso delle armi. Lo hanno riferito all'Ansa fonti investigative. L'uomo che ha sparato davanti a palazzo Chigi contro i carabinieri è rimasto ferito non da colpi di arma da fuoco, ma durante una colluttazione con le forze dell'ordine per la sua cattura. Lo hanno riferito fonti investigative all'Ansa.
I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche stanno eseguendo i rilievi davanti a palazzo Chigi. In terra ci sono ancora sei cerchi bianchi tracciati con il gesso, attorno ad altrettanti bossoli. Nei pressi della camionetta dei carabinieri, nel punto dove uno dei due carabinieri è stato colpito, c'è invece una macchia di sangue. Tutti gli accessi a piazza colonna sono bloccati dalle forze dell'ordine.
Quattro uomini del Ris con tute bianche, stanno lavorando davanti palazzo Chigi, all'angolo con la sede del quotidiano Il Tempo hanno recuperato la pistola usata per sparare contro i due carabinieri
Luigi Preiti ha usato una pistola semiautomatica Beretta calibro 7.65. Lo apprende l'ANSA da fonti investigative. La matricola della pistola è abrasa.
Il Pm della procura di Roma, Antonella Nespola, è arrivata all'ospedale San Giovanni dove sono ricoverati l'attentatore di palazzo Chigi e uno dei due carabinieri feriti, quello meno grave. Entrando dal pronto soccorso il magistrato non ha rilasciato dichiarazioni.
I volti dei nuovi ministri sono passati dalla gioia, all'incredulità poi allo sgomento appena appresa la notizia della sparatoria davanti a Palazzo Chigi durante la loro cerimonia del giuramento al Quirinale.