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Abolizione dell’autonomia della Sardegna, Cossa replica a Bonanni: “Polemica vecchia. Ma i sardi devono recuperare l’orgoglio della propria specialità”

"Ogni tanto ci provano: era già la posizione di Brunetta quand’era ministro. Ma sono parole fuori luogo, che dimostrano una conoscenza approssimativa della storia istituzionale passata e recente della nostra Isola". Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, replicando alle dichiarazioni del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale l'autonomia della Sardegna deve essere abolita.

"Non è vero - prosegue Cossa - che la Sardegna vuole ricalcare il modello statale e che non deve rendere conto a nessuno: sta pagando un prezzo pesante al patto di stabilità, che oggi è il vero freno allo sviluppo della nostra economia. È vero invece che l'autonomia da Roma è spesso violata e sbeffeggiata.".

Tuttavia, dice ancora coordinatore dei Riformatori, "i sardi devono smettere di essere lamentosi e di farsi dare lezioni dagli altri. Devono mettersi all’avanguardia del processo di riforma delle istituzioni, la drastica riduzione del peso della burocrazia e l’eliminazione di sprechi clamorosi come la Carbosulcis. La vicenda che ha portato al sequestro dei baretti del Poetto è solo l’ultimo esempio di una ottusità burocratica che uccide anche quel poco di economia che si riesce a creare.

I sardi sono stati i primi ad avviare le riforme, dando una spinta decisiva con i referendum del 6 maggio dell'anno scorso, ma il Consiglio regionale ha adottato una tattica dilatoria inaccettabile, soprattutto sul fronte province. Spero almeno che le ricorrenti minacce alla specialità della nostra Isola facciano riflettere i conservatori di tutti i partiti ". Com