Enrico Letta prosegue le consultazioni a Montecitorio, nel tentativo di dar vita quanto prima al governo.
Rainews24 sta seguendo in diretta da questa mattina le delegazioni dei gruppi parlamentari che si stanno avvicendando da letta: alle 16 sarà il turno della delegazione del Pdl, poi toccherà al Pd e al M5S, mentre la Lega ribaduisce che non entrerà nel governo e Berlusconi mette dei paletti sul programma.
Una strada lastricata di ostacoli quella di Letta: a cominciare dalla decisione sul tipo di 'gradazione politica' da dare all'Esecutivo e dall'Imu, che il Pdl vorrebbe non solo ridurre, ma anche restituire, considerandolo una questione dirimente. E sono proprio i due punti su cui si è concentrato il premier incaricato nel primo giro di consultazioni a Montecitorio: "L'orientamento è quello di fare un Governo che si fondi su un'architrave politica in cui ci siano delle eccellenze tecniche", ha riferito Riccardo Nencini, segretario del Psi.
Letta pare anche intenzionato a trovare una mediazione sul futuro dell'imposta sulla casa: "Ha buonissime idee", ha rivelato sempre Nencini, mentre Ignazio La Russa ha sostenuto che il premier incaricato abbia ascoltato con interesse la proposta di Fratelli d'Italia di restituire l'Imu attraverso i titoli di Stato.
Intanto, dagli Stati Uniti, Berlusconi conferma la linea del Pdl, sostenendo che "fare un governo è più importante che scegliere chi lo guidi" e che quello dei nomi "non e' un problema". Serve, ha detto il Cavaliere ai microfoni di TgCom24, un governo che "affronti e mantenga nel programma gli otto punti che abbiamo proposto". L'ex premier, dunque, tiene il punto: dal Pd non ci possono essere veti, ne sui nomi decisi dal Pdl nè sulla presenza di politici nell'Esecutivo.
Anche Beppe Grillo irrompe nel dibattito politico e le sue parole non sono tenere: "Nell'inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto", attacca il leader di M5S sul blog.
A fianco di Letta si schiera Matteo Renzi allo scopo di "porre fine ad una delle pagine più brutte inconcludenti della nostra storia. Chi ha il coraggio - ha detto ancora il sindaco di Firenze - deve arrivare in fondo, non deve disertare".
Anche da Scelta Civica il sostegno è pieno: serve un governo "attorno ad un programma serio che non faccia sconti a nessuno, a partire dal programma dei 'saggi"', afferma il coordinatore Olivero.
Resta invece all'opposizione la Lega. Il Carroccio, ha spiegato Roberto Maroni, non entrerà nell'Esecutivo, ma farà un'opposizione "concreta".
"Attendiamo di sapere se questi punti saranno quelli del programma di governo, in caso contrario staremo all'opposizione, una opposizione concreta, non ideologica e con un rapporto dialettico che punta a risolvere i problemi", dice Roberto Maroni dopo il colloquio con Enrico Letta. Maroni ha indicato a Letta tre punti: macroregione del Nord, il 75% delle tasse del nord rimanga al nord, no allo Stato centralista.
Non troppo lontane le valutazioni di Sel e Fdi. Per noi le larghe intese sono la risposta sbagliata alla domanda di cambiamento", ha detto Nichi Vendola, assicurando però che la sua non sarà un'opposizione "populista".
E anche Guido Crosetto dice: stiamo fuori, ma siamo pronti a collaborare su alcuni temi.
Enrico Letta ha avviato a Montecitorio il suo giro diconsultazioni da presidente del Consiglio incaricato. La prima delegazione aessere ricevuta nella Sala del Cavaliere è quella di Sel, con i capigruppo alSenato, Loredana De Petris, e alla Camera, Gennaro Migliore. Alle 9,15 sarà la voltadel gruppo Misto del Senato, alle 10 di quello alla Camera
Questo il resto del calendario della giornata diconsultazioni: ore 10 Misto Camera; 10.20 Fdi; 10,50 minoranze linguistiche;11,15 Grandi autonomie e libertà; 11,45 Scelta Civica; 13 Lega. Si riprendealle 16 con il Pdl; alle 17 il Pd; alle 18 M5S.
"Abbiamo fatto presente a Letta che per noi le largheintese sono la risposta sbagliata alla domanda di cambiamento". Lo diceNichi Vendola al termine delle consultazioni alla Camera con il presidente delConsiglio incaricato. "Ma qualunque governo dovesse nascere - ha aggiuntoil leader Sel - ha il dovere nel giro di poche ore di dare una risposta certa achi attende una notizia buona: il rifinanziamento della Cig e conclusionedell'emergenza esodati". Lasciando ieri sera Montecitorio, Letta precisache occorre fare presto senza dimenticare "i temi del programma di cuiparlerò con le forze politiche e dell'equilibrio su cui costruire la squadra".Per lui, quello da varare resta "un governo di servizio al Paese"come già detto subito dopo aver incontrato Giorgio Napolitano.
Letta potrebbe sciogliere la riserva sabato, quando dovrebbesalire al Colle per incontrare il Presidente della Repubblica con la lista deiministri. Il dibattito alle Camere sulla fiducia potrebbe iniziare perciòlunedì, dopo il giuramento dei ministri.
Anche se Napolitano ha tenuto a precisare ieri che iltentativo messo in campo "non ha alternative", la strada che portaalla formazione dell'esecutivo appare in salita.
Il Pdl chiede un governo di forte caratura politica che siacomposto da propri esponenti politici di primo piano. Il centrodestra chiedeinoltre un programma che inglobi la restituzione e l'abolizione dell'Imu oltrealla riforma della giustizia. Letta, che ha ascoltato per telefono l'opinionedi Silvio Berlusconi dagli Stati Uniti non intende formare un esecutivo conoltre 18 ministri.
Il Pd vorrebbe invece non schierare nel governo esponenti dipunta preferendo la soluzione di ministri da scegliere tra i 10 saggi nominatidal Capo dello Stato lo scorso 30 marzo per elaborare appunti programmatici suitemi economici e delle riforme istituzionali.
Intanto il presidente incaricato ha avuto un colloquiotelefonico con Matteo Renzi che gli ha confermato l'impegno a non crearedifficoltà al tentativo in corso e di voler attendere lealmente il congressostraordinario del Pd che si terrà entro l'estate.
Il governo non nascerà a ogni costo", ha detto ieriLetta che proverà in tutti i modi a smussare i contrasti tra Pd e Pdl percercare di dare il via libera alla formazione del governo.