Partito il confronto sulla Pac per il 2014-2020. Oggi l’assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi ha infatti convocato le organizzazioni agricole per aprire un tavolo politico e istituzionale per avviare appunto il confronto sulla nuova politica agricola comunitaria (Pac).
Copagri Sardegna, attraverso gli interventi del presidente regionale Ignazio Cirronis e del coordinatore regionale Pietro Tandeddu, ritiene «positiva l’apertura del confronto pure se con un certo ritardo, visto che le posizioni del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione Ue sono ormai definite ed è in corso il negoziato tra i vari organi che si chiuderà presumibilmente il 30 giugno» sottolineano.
Durante il tavolo con la Regione, Copagri ha presentato alcune proposte per la prossima programmazione dei fondi europei che, in una situazione di risorse nulle sul bilancio ordinario, sono l’unica chance di fare politica agricola in Sardegna. Per questo l’organizzazione parteciperà attivamente agli incontri regionali di approfondimento.
Copagri auspica quindi che la Regione sappia interloquire attivamente con l’Unione europea e con il Governo per ottenere il riconoscimento, nei fatti, del carattere insulare della Sardegna, ottenendo così maggiori fondi, e per arrivare ad una nuova delimitazione delle zone svantaggiate che tenga conto della situazione oggettiva della Sardegna. «Occorre inoltre attivare sul fronte politico salde alleanze con le altre regioni italiane che si trovano nelle nostre stesse condizioni per riequilibrare il valore dei titoli per ettaro che oggi vede penalizzata la Sardegna dove la media dei pagamenti per ettaro è di poco più di 100 euro contro gli oltre 500 euro/ettaro in regioni come la Calabria», aggiunge Cirronis. «Nel ridefinire invece le azioni per lo sviluppo rurale va privilegiata la strada del finanziamento dei Progetti integrati di filiera e dei Distretti rurali premiando i settori produttivi che già oggi affrontano positivamente i mercati».
Per Pietro Tandeddu occorre poi «uno stretto coordinamento del Fondo agricolo con il Fers e Fse anche per rafforzare le misure contro lo spopolamento delle zone interne, sviluppare la multifunzionalità dell’azienda agricola e l’agricoltura sociale», conclude. «Particolare attenzione andrà riservata al ricambio generazionale».Com