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Siria, liberi i giornalisti italiani. Ricucci a Rainews24: “Presi per spie”

Sono liberi i quattro giornalisti italiani trattenuti dal 4 aprile nel nord della Siria. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ad interim Mario Monti. Si tratta di Amedeo Ricucci, inviato della Rai, dei freelance Elio Colavolpe e Andrea Vignali e della giornalista italo-siriano, Susan Dabbous. I quattro giornalisti ora si trovano in Turchia. E dovrebbero rientare in serata in Italia.

"Stiamo bene, stiamo tutti bene. Ci hanno trattati bene e non ci hanno torto nemmeno un capello", sono state le prime parole dopo la liberazione di Ricucci. "Ci hanno tenuti in posti diversi, non proprio prigioni sotto certi aspetti, per altri sì ". Lo ha detto Amedeo Ricucci raggiunto al telefono con Rainews24 dalla Turchia, ribadendo che il gruppo è stato "trattato con i guanti bianchi".

All'inizio "ci hanno presi per spie" e volevano "controllare quello che avevamo girato", "temevano che avessimo filmato la loro base logistica", ma "ci hanno messo un sacco di tempo" Così Amedeo Ricucci a Rainews24, dopo la liberazione in Siria, dove - spiega - è in corso "una guerra civile e di spie da una parte e dall'altra".

"Eravamo in mano a un gruppo islamista armato che non fa parte dell'Esercito libero siriano", ha raccontato. "E' stato un malinteso", ha assicurato, ribadendo che il gruppo sta bene ma che "ovviamente la privazione della libertà è una tortura psicologica".

Che qualcuno possa pensare che siamo stati poco cauti "lo trovo di cattivo gusto: siamo stati cauti fino all'ennesima potenza", ha sottolineato Ricucci al telefono con Rainwes24 dopo la liberazione.

"Ora siamo in aeroporto in Turchia, aspettiamo un aereo che ci riporti a casa". Lo ha detto Amedeo Ricucci dopo la liberazione a Rainews24, aggiungendo di "sperare e pensare" che il rientro in Italia possa avvenire gia' stasera.

A dare la notizia è stato il premier e ministro degli Esteri ad interim Mario Monti.

I quattro giornalisti si trovano ora al sicuro in Turchia. I quattro erano arrivati in Siria, nella zona di Guvecci controllata dai ribelli, il 2 aprile scorso, per un programma della trasmissione Rai La Storia siamo noi. Ricucci aveva annunciato sul suo blog, alla vigilia della partenza, che con i suoi collaboratori sarebbe stato in Siria dal primo al 15 aprile, realizzando collegamenti ogni giorno via Skype con un gruppi di studenti di San Lazzaro di Savena.

Le loro tracce si erano perse il 4 aprile, quando nel pomeriggio era previsto il collegamento con i ragazzi di San Lazzaro, ma i cellulari Gsm e satellitare di Ricucci e degli altri componenti della troupe sono risultati da allora irraggiungibili. Secondo le prime informazioni, i giornalisti sono stati trattenuti dai ribelli qaedisti della Jabat an Nusra.

Nell'annunciare la liberazione dei quattro, Monti ha ringraziato l'Unità di crisi della Farnesina e le strutture dello Stato che "con impegno e professionalità hanno reso possibile l'esito positivo di questa vicenda, complicata dalla particolare pericolosità del contesto". E ha espresso la sua gratitudine anche ai media, per aver rispettato la richiesta di riserbo che era stata avanzata sin dal primo momento. "Sollievo e soddisfazione" sono stati espressi dal presidente Giorgio Napolitano, mentre a Cetraro, il paese di Ricucci nel cosentino, è esplosa la gioia.