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Via libera dal governo al decreto sui crediti alle imprese

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese.

"Quaranta miliardi erogati nei prossimi 12 mesi alle imprese con un meccanismo chiaro, semplice e veloce" e "rispettando la soglia del debito del 3%". E' il 'cuore' del provvedimento adottato dal governo e illustrato dal premier Mario Monti che prevede il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese.

 "E' giunto il momento di voltare pagina - ha spiegato Monti - e questo il Governo vuole fare" e si è preso "qualche giorno in più" "volendo cercare la soluzione a problemi non facilmente compatibili".

Il pagamento dei crediti delle imprese ''avverrà senza sforare il deficit del 3%, che metterebbe l'Italia a rischio sanzioni europee'', si legge nel comunicato del Cdm.

"Con il decreto legge approvato oggi abbiamo trovato un crinale sottile tra il fare troppo poco o il troppo in generale. Mi auguro che ciò consenta al nuovo governo di uscire dalla situazione di disavanzo eccessivo", ha detto  Monti nel corso della presentazione del decreto dui debiti Pa.

C'è la "fondata aspettativa che a maggio l'Italia sarà dichiarata uscita dalla procedura" Ue per deficit eccessivo, ha detto il premier uscente.
I ritardi della Pubblica Amministrazione nei pagamenti della Pa: "è una situazione inaccettabile e che  stata a lungo accettata, ha detto Monti dopo il Cdm.

Mario Monti esprime "sorpresa e leggera indignazione per le tante espressioni di severa critica al governo che ha impiegato 3 giorni in più del previsto che provengono da quelle forze politiche che hanno provocato questo fenomeno". Lo dice il premier, Mario Monti dopo il Cdm per sbloccare i debiti della P.a.

"Ci auguriamo presto, prestissimo, al prossimo governo di resistuire un Paese uscito da una procedura di disavanzo eccessivo e ripulito" dalle conseguenze degli errori del pasato, ha detto Monti.

A fine 2011 lo stock di debiti della p.a.non ceduto alle banche ammontava a 80 miliardi di euro: la tendenza era in ascesa rispetto a fine 2009 che era di 61 mld, e a fine 2010 che era di 74 mld, ha sotolineato Monti.
L'unico elemento che non cita è il nome dell'autore. Ma era firmato da Stefano Fassina l'articolo dell'Unita' del 3 aprile scorso del quale Mario Monti cita alcuni passi e, con altrettanto puntiglio, il titolo 'Politica economica, finalmente si cambia rotta'. "Ecco, vorrei precisare che non si cambia rotta", punuualizza il presidente del Consiglio che passa analiticamente in rassegna le tesi dell'esponente Pd per mettere sostanzialmente in risalto che quelle ricette caldeggiate da Fassina avrebbero "penalizzato tutti".

Tares: il cdm rinvia a ultima rata 2013 l'aumento di 0,30 Euro/Mq
Il Consiglio dei ministri di oggi nel decreto varato oggi, per quanto riguarda la Tares, da' ai Comuni la facoltà di intervenire sul numero delle rate e sulla scadenza delle stesse come previsto dal Salva Italia, prevede che a tutela del contribuente la deliberazione si adottata dai Comuni almeno trenta giorni prima della data di versamento. Viene altresì rinviato all'ultima rata relativa al 2013 il pagamento della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadrato gia' previsto dal Salva Italia.

Grilli: da lunedì  i primi pagamenti. Nelle casse pronti 14 miliardi
"Le amministrazioni potranno cominciare a pagare i debiti subito dopo la pubblicazione del decreto, che immagino sarà lunedì": lo ha detto il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, spiegando che entro il 30 aprile saranno resi noti "gli spazi finanziari" e entro il 15 maggio la ripartizione delle risorse rispetto alle richieste".

"Di questi 40 miliardi, per 14 miliardi le amministrazioni avranno già la capacità propria di provvedere alla spesa, per gli altri 26 lo stato ripartisce non soltanto gli spazi di liquidità esistenti, ma anche le linee di credito" per il periodo fra il 2013-14. Così il ministro dell'Economia.

Oltre i 40 miliardi stabiliti oggi arriveranno ulteriori tranche "sia in termini di cassa che per le emissioni" con la Legge di Stabilità per il 2014, ha detto Grilli.

"A regime ci sono circa 500 milioni di differenza fra interessi attivi e passivi" e dunque nel periodo 2013-14 non servono "tagli orizzontali" per i ministeri, che ci saranno solo "dal 2015 in poi" e dunque c'è tutto il tempo per farli in modo più "intelligente", afferma il ministro dell'Economia Vittorio Grilli.