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Renzi rompe la tregua con Bersani con la convinzione di essere lui il futuro candidato del Pd già prima di vincere le primarie contro Barca e si scaglia anche per l’ “incaricato surgelato”

"Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degliimpresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure è uninterlocutore perché ha preso dieci milioni di voti. Non possiamo dire ungiorno 'Berlusconi in galera', e il giorno dopo proporgli la guida dellaConvenzione per le riforme. Il Paese non può permettersi ditraccheggiare". Fragorosa, dopo le parole di ieri a Firenze, la rotturadella tregua del silenzio di Matteo Renzi si sviluppa oggi conun'intervista al Corriere della Sera e un colloquio conLaRepubblica. Che aumentano la pressione sul segretario Pd Pierluigi Bersanie i 'distinguo' nel partito proprio mentre entra nel vivo lapartita per il Quirinale. 

Il Pd "deve smettere di fare melina. Non si può starefermi in attesa che Bersani ottenga l'incarico. E' ridicolo rimanere con unincaricato surgelato", sottolinea il sindaco di Firenze.

 "Non parto dall'accordo con Berlusconi, ma dalfatto che si devono avere idee chiare. O si va a votare, e la cosa non mispaventa, o si fa un patto costituente da cui nasce la Terza Repubblica. Quiinvece si punta a prendere tempo - osserva - e a eleggere un capo dello Statoche ci dia più facilmente l'incarico di fare il nuovo governo".

"Andare al governo con Gasparri fa spavento, non a casoio sono pronto a votare subito. Ma se il Pd ha paura delle urne deve dialogarecon chi ha i numeri", prosegue Renzi.

 "Il Pd avanzi lasua proposta, senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezziconsensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle, che hanno dimostratoarroganza e tracotanza nei nostri confronti. Non dobbiamo inseguire Grillo.Facciamo noi i tagli alla politica, aboliamo il finanziamento pubblico aipartiti e poi vediamo chi insegue".

Per il sindaco fiorentino "si può votare a giugno e, sesi vuole, si possono convocare le primarie anche in tempi brevi. Io sono prontoa candidarmi. Berlusconi vuole il voto a giugno proprio per non dare spazio ame. Noi possiamo sfidarlo. Se corro io, lui è difficoltà, basta vedere isondaggi".

I saggi nominati dal Capo dello Stato "non sono certola soluzione, al più possono essere concausa della crisi", ma "darela colpa a Napolitano per l'impasse è come dare la colpa al vigile se incittà c'è traffico", afferma Renzi, che invita Bersani a "riuniresubito i gruppi parlamentari e lanciare una proposta forte".

" Il Pd deve avere un sussulto di orgoglio: via ilSenato, via le province, legge elettorale dei sindaci - dice Renzi - Insei mesi si può fare. Una gigantesca operazione di deburocratizzazione, con unagrande scommessa sull'online. E un piano per il lavoro. Mi sembra incredibile -conclude - che non si capisca la crisi terribile che vivono gli italiani. Soche sto mettendo un paletto negli occhi del Pd, che sarebbe meglio tacere, maio non sto zitto se l'Italia va a rotoli".

Tornare adesso alle urne sarebbe "una folliairresponsabile. Farlo con la medesima legge elettorale porterebbe quasicertamente a una analoga situazione di stallo: rischieremmo davvero di andareverso una deriva cipriota", è l'opinione, invece, dell'exsegretario del Pd Walter Veltroni, intervistato da Stampa e Messaggero,da questa situazione si esce "ripartendo da un doppio movimento: il metodocondiviso per l'elezione del presidente della Repubblica venga poi duplicatoper sostenere un governo del Presidente".

"Da un lato va favorito un governo del Presidente, cheparta dai punti programmatici individuati dai saggi, si presenti in Parlamento,chieda a tutte forze politiche di fare un passo indietro per consentirgli diprendere il via e poi cercare sui singoli provvedimenti i voti necessari. Ungoverno - dice Veltroni - che deve fare la riforma elettorale, la riduzione delcosto della politica, le misure per la crescita e durare un anno, non di più".

Dall'altro lato, prosegue, occorre "individuare unmetodo condiviso per l'elezione del presidente della Repubblica, con il metodoche usammo per eleggere Ciampi". Il Capo dello Stato "può essere disinistra o no, conta la persona. Non può essere una scelta che divida ilPaese".

"La decisione di Napolitano dovrebbe meritare unsostegno totale da parte nostra e francamente non ho condiviso l'accavallarsidi distinguo nel Pd che c'è stato negli ultimi giorni", dice PaoloGentiloni a 'Omnibus' su La7, aggiungendo che ha sentito "discorsi chericordavano al presidente l'importante del Parlamento, quando a lui di certonon servono lezioni di diritto costituzionale. Napolitano difficilmente avrebbepotuto fare diversamente - sottolinea Gentiloni, riferendosi all'istituzionedella Commissione dei dieci saggi - ha preso atto del tentativo di Bersani chenon è andato in porto e ha rispettato la prassi istituzionale".

Ma il vero punto è un altro, ormai è chiaro a tutti,dentro e fuori il partito: "Oggi, il segretario è Bersani, noi nonfacciamo particolari sgambetti, dico però che la strategia di cercare ungoverno di minoranza sostenuto dal Movimento 5 Stelle ha fatto il suotempo", prosegue Gentiloni.

"Dobbiamo dare fiducia all'attualepresidente della Repubblica che con il suo gesto di restare in carica finoall'ultimo ha rassicurato i mercati e ha dato un segnale di stabilità al Paese.Ma bisogna fare in fretta eleggendo il nuovo presidente della Repubblica etrovando una soluzione di governo che almeno cambi questa legge elettorale",ha concluso.

Veltroni su questo si dice "totalmente d'accordo conBersani: il governissimo non esiste. Le forze politiche possono, anzi devono,fare solo un piccolo tratto di strada in comune su contenuti condivisi peraffrontare le emergenze e svelenire il clima", spiega. "Bisognasfidare Grillo a dire se vuole o no che vengano approvati provvedimenti che hadetto di condividere. E spingere il Pdl a rimuovere la pregiudiziale che tuttoblocca: o il governo assieme o niente. Indicando con intelligenza e misura unasoluzione positiva, aperta a tutti".

 

Renzi all'attacco di Bersani e il Pd, prima che la sua onda lunga evapori: "Stiamo perdendo tempo".

"Un quarto degli italiani ha votato per una richiesta di cambiamento scegliendo Grillo. Ma Grillo ha messo i loro voti nel freezer e dice di essere indisponibile a fare un governo e a eleggere un presidente della Repubblica.Così si arriva alllo stallo". Così il vicesegretario del Pd Letta, al Tg1. "Renzi ha ragione, non si può perdere tempo". "C'è veramente bisogno di un governo. I no del PdL hanno bloccato il tentativo di Bersani. Oggi dobbiamo ripartire dal più largo voto possibile per eleggere il presidente della Repubblica".

"Stiamo vivendo una situazione politico istituzionale in cui stiamo perdendo tempo". Non ama il 'politichese', il sindaco di Firenze Matteo Renzi e quando lo assediano con l'immancabile bosco di microfoni alle celebrazioni per i 120 anni della Camera del Lavoro di Firenze, dice quello che pensa dall'attuale crisi: lo stallo non aiuta, "mentre il mondo ci chiede di correre a velocità doppia".

Renzi ha riproposto l'esempio a lui caro delle amministrazioni locali: "Noi sindaci sappiamo bene quanto stiamo soffrendo per il patto di stupidita'-stabilita"', ha aggiunto. "La politica che non sa correre - ha proseguito - produce soluzioni che non riesce a concretizzare".

Per il primo cittadino di Firenze questo è un problema anche per le imprese perché "il tempo è scaduto, tante imprese sono sull'orlo della fine".

Secondo Renzi serve "credibilità politica e risposte sui temi del lavoro o rischiamo di perdere la strada per tornare a casa: ormai bisogna prendere atto che la clessidra e agli sgoccioli".

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