Press "Enter" to skip to content

Napolitano ‘congela’ tentativo di Bersani e approfondisce

Un confronto lungo più di un'ora, serrato e articolato, che tutti però definiscono positivo. Quando Pierluigi Bersani esce dallo studio alla Vetrata del Quirinale ha in tasca una carta che ha tenacemente voluto. Un 'supplemento' di tempo. Non un via libera per andare alle Camere, come ha perorato, ma nemmeno la rinuncia al mandato.

Sarà però Giorgio Napolitano in persona a condurre l'ulteriore verifica nel tentativo di trovare una maggioranza di governo. Una sorta di tentativo di dar vita a un governo del presidente a guida Bersani, insomma, mentre qualcuno parla di governo d'emergenza. Con il Capo dello Stato garante di un accordo che riguardi il governo ma anche il clima tra i partiti alla vigilia dell'elezione del suo successore.

Questo supplemento di indagine implica dunque un 'congelamento' del mandato di Bersani e un nuovo, anche se rapidissimo, giro di consultazioni con le quattro principali forze politiche: Pdl, Scelta civica, M5s e Pd.

Il Capo dello Stato ha oggi ricevuto Bersani ed ha ascoltato le sue conclusioni: una maggioranza certa non c'è, ma ci sono spiragli, a fronte però di condizioni, quelle poste dal Pdl, ritenute dal leader Pd inaccettabili. Le condizioni sono quelle di una garanzia sul futuro inquilino del Colle, che negli auspici di Berlusconi dovrebbe essere espresso dal centrodestra.

Napolitano ha ricordato che un governo non può approdare in Parlamento se non ha la garanzia di numeri certi e si è proposto per un ulteriore ricerca di un'intesa. Ha presente l'urgenza di dare un governo al Paese. E sa anche che senza il Pd non e' possibile dar vita a nessun esecutivo. Una riflessione che gli e' stata fatta anche da Bersani, che ha anche sottolineato come dallo stesso Pdl sia giunto un no a un nuovo governo tecnico.

Il mio tentativo, ha detto senza mezzi termini il leader Pd, non ha grandi chances,ma ogni altro ne ha di meno. Con o senza questa sottolineatura da parte di Bersani, la situazione era gia' ben presente a Napolitano ed è stata proprio questa, spiegano al Colle, la ragione di questo "inedito passaggio". Un passaggio in cui dunque il Capo dello Stato dovra' analizzare le esigenze che i partiti gli presenteranno. Alcuni ipotizzano anche la richiesta di una sua riconferma, ma su questo fronte dovrebbe giungere di nuovo il suo 'no'.

La strada assai stretta sarebbe quella di farsi garante di un'intesa che riguardi anche la sua successione. Ma al Colle e' ben presente la difficoltà di garantire sul voto di 1007 parlamentari. Certo il Presidente metterà sul tavolo tutta la sua influenza, tutto il credito guadagnato in questi sette anni come presidente super partes. Ma sa che la via e' molto impervia e potrebbe portarlo a dover valutare ipotesi successive a quella Bersani.

Al momento, ma questo sarà oggetto anche delle consultazioni di domani, Pd e Pdl sembrano convergere solo su un'ipotesi: un governo del presidente, non tecnico, che porti al voto, magari dopo aver fatto la riforma elettorale. Dal Pdl si avanza il nome di Annamaria Cancellieri, dal Pd si attende ma si preferirebbe un nome piu' spendibile per provvedimenti economici come quello di Saccomanni.

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »