La Procura di Napoli ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta compravendita di senatori. Analoga richiesta e' stata formulata per il sen. Sergio De Gregorio e l'ex direttore dell'Avanti, Valter Lavitola. Il reato ipotizzato è di corruzione.
Nei confronti di De Gregorio resta ancora aperta l'indagine relativa a presunti rapporti con la camorra. Gli atti sono stati trasmessi poco fa all'ufficio del giudice per le indagini preliminari che dovra' procedere all'assegnazione del fascicolo.
L'inchiesta è coordinata dai procuratori aggiunti Federico Cafiero de Raho e Francesco Greco e svolta dai pm Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock, i sostituti della Dda, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio e il sostituto della Dna, Francesco Curcio.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, parlando ai parlamentari riuniti a Milano, ha ripercorso per punti i vari capi di imputazione nei confronti di Silvio Berlusconi, chiarendo, secondo quanto riferito, innanzitutto che il governo Prodi non è caduto per De Gregorio, ma a seguito dell'arresto della moglie di Mastella; questione abnorme quella che ha portato poi a una condanna a quattro anni a seguito di una motivazione paradossale - ha spiegato Alfano riferendosi alla condanna di primo grado nel processo Mediaset - colui che paga centinaia di milioni di euro in tasse, avrebbe evaso per tre milioni di euro che, nel mondo berlusconiano, rappresentano ben poca cosa.
Questione paradossale inoltre quella che ha portato a una condanna a un anno senza condizionale per concorso in violazione del segreto istruttorio - ha aggiunto Alfano questa volta riferendosi al processo Unipol - proprio a Berlusconi che è stato ed è la più grande vittima di fughe di notizie e di rivelazioni di fatti personali. Tutto questo fino ad arrivare al processo di oggi - ovvero il processo Ruby - in cui ci sarebbe una concussione senza concusso e una induzione alla prostituzione senza prostituzione. Ormai si è superato non solo il buon senso o le regole democratiche, ma si sono oltrepassati i confini della tollerabilità, avrebbe concluso il segretario del Pdl.