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Un paese che non sa scegliere non merita nulla: Italiani come solito decidono di non decidere e cadono ancora una volta nelle vacue promesse del berlusconismo più becero.

Come largamente prevedibile i mercati cominciano la giornata piena di nervosismo. E questo non è certo salutare per la nostra Italia, che ancora una volta non ha saputo decidere, divisa con beghe da cortile, che guarda solo a tornaconto personale e non generale. Infatti, stamane, le porse partono con lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti balza a 347 punti in apertura.

Gli investitori sono visibilmente preoccupati che il risultato delle elezioni in Italia porti a una situazione di instabilità. Il rendimento è al 4,88%. Avanza anche lo spread Bonos/Bund, che si attesta a 412 punti per un tasso del 5,58%.

Una preoccupazione che, neanche a dirlo, non turba minimamente Silvio Berlusconi: "Smettiamola con questo spread. Abbiamo vissuto felicemente senza di lui, è un'invenzione di due anni fa", ha detto intervistato da Maurizio Belpietro a La Telefonata. Non confrontiamoci sempre con la Germania. Ne abbiamo sempre fatto a meno, dello spread, continuiamo a farlo. I mercati sono indipendenti e anche un po' matti".

Timori tra analisti e banche d'affari. Si tratta del "peggior risultato possibile" per i mercati finanziari e l'economia italiana, scrive Bank of America - Merrill Lynch in un report. Di "risultato negativo per la stabilità politica" parla anche Citigroup che prevede volatilità sugli spread ed effetti negativi per le banche italiane. Per Barclays la pressione sui Btp crescerà nei prossimi giorni spingendo il rendimento del decennale al 5-5,2%. Per Morgan Stanley lo spread del quinquennale rispetto ai titoli tedeschi potrebbe allargarsi a 350 punti base.

Anche lo spead della Spagna ha subito un forte rialzo dopo il voto italiano. Il differenziale di rendimento tra i titoli decennali iberici e il Bund tedesco sale a 405 punti base col tasso sui bonos in crescita al 5,51%.

Gli effetti del voto italiano si sono fatti sentire anche a Tokyo, dove la borsa ha chiuso la seduta in forte ribasso: l'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha lasciato sul terreno 263,71 punti, pari al 2,26%, toccando quota 11.398,77. L'indice allargato Topix ha perso invece l'1,42% scendendo di 13,93 punti a 966,77. L'attività è stata particolarmente intensa, con 3,90 miliardi di azioni scambiate sul primo mercato. Gli investitori, dunque, hanno accolto negativamente i primi risultati delle elezioni parlamentari in Italia.