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Piazza del Duomo di Milano stracolma di gente in attesa di una nuova era

Fuori programma alla manifestazione del centrosinistra in piazza Duomo a Milano: sul palco a parlare è salito, infatti, anche Romano Prodi accolto da applausi e grida del suo nome. "Dopo 4 anni - ha detto - sono di nuovo salito su un palco perchè oggi vale la pena. Sono venuto qui per ribadire l'importanza della sfida per l'Italia e per la Lombardia e per farvi l'invito a votare uniti. E poi torno al mio lavoro".

Matteo Renzi "sarà una grande risorsa per il futuro. Bersani ci guiderà fra una settimana alla vittoria", ha detto Prodi. A diffrenza del passato - ha aggiunto "la squadra resterà unita perché abbiamo imparato la lezione e perché è fatta da uomini diversi dal passato". Prodi ha poi sottolineato che le primarie sono "l'unica garanzia di democrazia". Certo "quando sono vere fanno spargere sangue ma quando si coagula inizia la corsa vera per vincere le elezioni e Bersani, Renzi e Vendola, sono assieme per fare una proposta realistica". '"Bersani e Renzi - ha concluso - saranno insieme a Palermo per chiudere la campagna elettorale".

"Umberto Ambrosoli guiderà la riscossa etica e civile lombarda, perché riunisce le qualità lombarde dell'intransigenza etica e della capacità di condensare le virtù di tutti i cittadini", ha detto poi Prodi. "L'etica è indispensabile per voltare pagina rispetto ai vizi del passato - ha aggiunto -. In Lombardia volteremo pagina affidandoci non alla speranza ma alla certezza di una squadra capace di prendere il meglio di tutta la società lombarda".

"Ancora sette giorni e lo smacchiamo il giaguaro": con queste parole, fra gli applausi, Pier Luigi Bersani ha iniziato il suo intervento alla manifestazione del centrosinistra in piazza Duomo a Milano.

"Faccio una scommessa, le loro coalizioni si frantumeranno", ha detto Bersani assicurando che l'alleanza di centrosinistra resisterà. "Chi si diverte a sfrugugliare nella nostra coalizione - ha avvertito - si riposi. Noi il nostro patto l'abbiamo fatto con 3,2 milioni di notai. Ci siamo presentati con la nostra foto di gruppo. Lo facciano gli altri. Non ho visto una foto di Berlusconi, Maroni e Storace o Fini, Casini e Monti".

"Partiremo con una lenzuolata di norme contro la corruzione, che premino gli onesti e non i furbi". Lo ha detto il candidato premier Pier Luigi Bersani che, tra le priorità, cita quella di norme che possano contrastare il falso in bilancio, i reati finanziari e il voto di scambio mafioso.
 "Non potremo mai venire via da sistemi universalistici del welfare come scuola e sanità, non lasceremo mai al mercato la distribuzione delle risorse del welfare", ha detto Bersani.

Basta "bandierine pro o contro lo statuto dei lavoratori. Non intendo riprendere quella discussione", cosi' Pier Luigi Bersani è tornato a parlare della questione del lavoro. "Non si risolve con sparate su 4 milioni di posti - ha detto - e non si risolve con boutade o mettendo su bandiere pro e contro lo statuto dei lavoratori". Ciò che serve è fra l'altro una politica europea che "assomigli di più alla politica degli Stati Uniti" guardando ai "controlli dei bilanci" ma anche alla crescita e "a dare lavoro".

''Troveremo le risorse necessarie per realizzare il nostro programma dalla fedeltà fiscale: c'è solo da copiare quanto hanno fatto i paesi europei", ha detto Bersani secondo cui le risorse "serviranno per l'alleggerimento dell'Irpef per lavoratori e pensionati e dell'Irap, e per politiche attive per il lavoro". "Bisogna che anche in Italia giri meno contante - ha sottolineato ancora Bersani - e che il fisco rispettando la privacy possa vedere tutti i movimenti finanziari perché la ricchezza deve emergere". Secondo Bersani, poi, "bisogna chiudere la stagione del movimento di soldi Italia-estero-Italia, perché finora è stata chiamata elusione una cosa che invece va chiamata evasione".