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Bersani: non è Tangentopoli ’92 ma la destra ci consegna catastrofe morale

"Ci manca solo di giustificare" Tangentopoli. Pier Luigi Bersani, nel videoforum a Repubblica.tv, attacca Silvio Berlusconi per aver in qualche modo giustificato, a suo a suo avviso, le sospette tangenti di Finmeccanica: "Gli anticorpi sono stati distrutti - prosegue Bersani - e quando senti qualcuno che giustifica queste pratiche capisci da dove arriva il problema, invece dobbiamo pretendere che la magistratura faccia il suo dovere"
"Questi lunghi anni della destra ci hanno consegnato una situazione che assomiglia un po' a una catastrofe: economica, morale, etica", ha detto il leader del Pd. "C'è - ha aggiunto - un disamore radicale in giro per il Paese e quindi immagino ci voglia un governo da combattimento perché bisogna che governi ma anche ricostruisca".

Per gli avvisi di garanzia recapitati anche a pochi giorni dalle elezioni "certamente ci saranno buone ragioni". Insomma, dice Bersani, "non mi accodo al complottismo sono cose di cui si discute da mesi - ha detto - non vedo di manone...". Bersani ha evidenziato che in Italia esiste "un sistema un po' anarchico in tutte le stanze del Paese" e c'è un "piccolo vizio anarchismo". "Non nego - dice il segretario del Pd - che possa esserci una iniziativa un po' troppo spinta rispetto a un giusto equilibrio ma non posso accettare che non si vada fino in fondo". "E' inutile - conclude - che Berlusconi dica 'lo fanno tutti'. Abbiamo firmato convenzioni internazionali contro la corruzione: se ci sono delle cose bisogna estirparle, bisogna metterla sul pulito".

"E' stucchevole ripetere tutti i giorni che la questione è Vendola", ha poi detto Bersani, durante il videoforum a Repubblica.tv, riferendosi agli attacchi dei centristi al leader di Sel, Nichi Vendola.

 Per me "o una cosa è pubblica o è privata, altrimenti devono darmi la prova del nove perché o si va a messa o si sta a casa e il resto è del demonio, salvo eccezioni". Bersani a Repubblica tv ha ribadito che se vincerà intende intervenire sul fronte delle società partecipate. Bersani ha spiegato di riferirsi non alle quotate ma a "società a scala regionale e locale" nelle quali c'è il concetto che "il privato cambia l'acqua in vino; no, non funziona cosi"'. Bersani a detto di voler andare a vedere "dove c'è esigenza davvero di società miste, perché è un meccanismo che ha portato a tanti guai"

"Sono decisioni che vanno osservate sotto alcuni profili: se c'è un conflitto di interessi, se ci si avvicina alla posizione dominante, ad esempio. E' chiaro che se toccasse a me, un'occhiata a queste cose bisogna darla. Io non ho capito questa fretta, ma lo lascio decidere agli azionisti", ha detto il segretario del Pd in merito alla vendita di La7.

 Pier Luigi Bersani ha confermato l'intenzione di dimettersi da segretario del Pd se vincerà le elezioni. "Bisogna valutare assieme un percorso, i nostri congressi sono delle macchine abbastanza complesse, immagino si faccia subito un'assemblea del Pd per discutere il percorso", ha spiegato. "Non intendo fare due mestieri, non è pedagogico, bisogna cercare la formula per staccare la spina subito", ha assicurato.