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Per l’ex premier corrompere sarebbe la norma e così assolve Finmeccanica, Ingroia: così santifica le tangenti

No ai "moralismi assurdi" in fatto di tangenti, "se uno fa questo moralismo non fa l'imprenditore a livello globale. Quello delle tangenti è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime, e l'India è un paese fuori dalla sfera occidentale". Le parole pronunciate questa mattina da Silvio Berlusconi ad Agorà parlando dei recenti scandali che hanno travolto grandi aziende italiane, da Enel a Finmeccanica, hanno sollevato dure reazioni.

"Berlusconi si è confessato. Dire che pagare una tangente puo' essere una situazione di necessita', significa essere pronti a corrompere pur di raggiungere un obiettivo. Chissà se parlava di se stesso? Lo dichiara il leader di Fli, Gianfranco Fini.

"Basta con le tangenti e basta con Berlusconi" dice a sua volta Pier Luigi Bersani a Vista, in un video pubblicato su Youtube.

"È scandaloso che un leader politico commenti il mare di fango e corruzione che sommerge l`Italia santificando le tangenti e promettendo di reintrodurre l`immunità parlamentare".

"Per Berlusconi gli scandali dell`Mps, della Regione Lombardia e della Puglia - prosegue - il marciume che trasuda dal suo intero sistema di potere non sono un problema. La sua sola preoccupazione è far sì che questi reati restino impuniti. È grazie a lui che in tutto il Paese, piano piano, si è diffusa una cultura dell`illegalità, della furbizia, del saper ingannare gli altri come dote di cui essere fieri. Gli onesti sono fessi, a loro tocca, come dicono finanzieri e banchieri, la parte del  pollo. Bisogna mettere in campo anticorpi culturali che rovescino questa scala di antivalori portata dal berlusconismo. Rivoluzione Civile è il primo di questi anticorpi: il veicolo di una nuova cultura della legalità che torni a esaltare gli onesti e non più i farabutti".

Secondo Berlusconi le tangenti sono una necessita' inevitabile. E' come dire che, siccome ci sono tanti delinquenti in giro, anche noi dobbiamo comportarci da criminali per poter competere. E' un'affermazione vergognosa che non ha ne' capo ne' coda". E' quanto ha affermato il leader dell'Italia dei Valori e candidato di Rivoluzione civile, Antonio Di Pietro, ospite a 'L'aria che tira' su La7.

"La corruzione va contrastata con determinazione e non giustificata come fa Berlusconi. Ai tempi di Mani Pulite le chiamavamo mazzette, che in gergo erano il corpo del reato, oggi le chiamano royalty e le prendono i broker per fare trading", ha concluso Di Pietro.