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Monti sbugiarda il berlusca sulla promessa elettorale della restituzione della quota Imu

Tutti gli italiani sanno che Berlusconi è un bugiardo matricolato, ma nonostante sia stato sbugiardato spesso e volentieri con le sue stesse parole, la 'sciura Maria' può cascarci ancora perché con promessa becera e fallace (i soldi non si sono e non ci saranno mai ma si può dare sempre poi la colpa alla Germania che affama l'Italia) di restituzione, ed anche in contanti, del versamento dell'Imu, per questa categoria e per i poveri è come se i soldi piovessero dal cielo in modo inaspettato, sono e sarebbero pronti a credere ancora in lui, nella 'Mummia 6' terribilmente sfigurato dalle sue chirurgie facciali che secondo l'imbonitore del popolino boccalone, lo aiutano a rimanere giovane e a godere la presenza di una ragazza di appena 25 anni al suo fianco, che l'unica cosa che può fare con lui aiutarlo a vestirsi e cambiare il pannolone di vecchio alle soglie degli 80anni portati anche bestialmente male ed anche se avvolto dai suoi costosi doppiopetto indossati in modo approssimativo con un suo incedere insicuro ma prepotentemente arrogante. L'arroganza dei povero arricchito nei soldi ma certamente non nel pensiero di elegante gentiluomo.

Ieri, sera poi si è rimasti sbigottiti dalla presa di posizione del leader del maggiore partito italiano che doveva essere il vincente ma ora, vista l'insicurezza verbale di Bersani sulle parole del 're del bunga bunga meneghino' che alla promessa elettorale (e rimarrà solo elettorale) sulla restituzione dell'Imu ha solo detto: Berlusconi fa solo demagogia.

Ora, Bersani deve spiegare come fa la 'sciura maria' a capire cosa vuol dire demagogo. Ci si aspettava dal candidato alla presidenza del consiglio che rispondesse a tono, in modo forte e comprensibile a tutti aggettivando le sue parole nel modo adeguato all'occasione. Ma Bersani, che gli va riconosciuta la sua eleganza nelle parole e la sua vasta cultura, deve e non dovrebbe, rispondere a tono usando perfino delle parole a lui non usuali ma giuste per trattare con un uomo bugiardo e responsabile dello scherno che l'Italia ha sofferto nel mondo per circa 20 e solo i pavidi e incapaci, oltre che centinaio di malfattori credono in lui perché portatore del pensiero che pochi sono uguali alla legge e delinquere sia quasi la norma, come si è letto nelle motivazioni della sentenza di Milano nella quale vi era la sua condanna ad oltre 4 anni di carcere e poi le più temibili per lui, pene accessorie. Quindi, un consiglio al segretario del Pd: tiri fuori gli attributi e cambi la marcia in questi ultimi giorni di campagna elettorale ricordando a tutti cosa ha fatto il Berlusca in questi anni. Cioè niente.

Ieri, però, si è potuto apprezzare la repentina e doverosa presa di posizione di Mario Monti che a commento delle dichiarazioni dell'ex premier ha usato parole molto dure con le quali ha affermato che la "proposta shock" di Silvio Berlusconi sull'Imu. Prima dice "meraviglioso, non è la prima volta che qualcuno cerca di comprare il voto degli italiani", poi, dai microfoni di Non stop news su Rtl 102.5, risponde così a chi gli chiede se stia accusando il leader Pdl di voto di scambio? "Sì, se vogliamo, ma anche un tentativo simpatico di corruzione: Berlusconi dice compro voti con i vostri soldi, e poco importa se, a valle, dovesse succedere che poi, come è accaduto l'altra volta, me ne devo andare perché la situazione non più gestibile e magari si chiama un tecnico".

Berlusconi vuole "comprare il voto degli italiani con i soldi degli italiani", ha detto Monti.

Per criticare la proposta di Berlusconi, Monti evoca la figura di Achille Lauro, ricordando che "50 anni fa c'era chi prometteva in cambio dei voti qualche chilo di pasta, o una scarpa con riserva di dare l'altra a voto ottenuto, ma questa - incalza - è la prima volta che, in modo scientifico, si comprano voti degli italiani con i soldi che gli italiani stessi hanno dovuto versare per tappare i buchi di bilancio creati da chi aveva lasciato quei buchi governando per 8 negli ultimi 10 anni, cioè da Berlusconi stesso".
Si tratta dunque di "un tentativo di rendere appetibile il voto a un certo partito promettendo la riduzione o il rimborso delle tasse pagate, senza grande attenzione agli equilibri finanziari".

Berlusconi "non è nuovo a promesse, io stesso - ricorda - fui sensibile a quella della rivoluzione liberale che non ci fu, come poi la riduzione delle tasse non c'è stata con i governi Berlusconi". Insomma, aggiunge, "è la quarta volta che Berlusconi promette e credo che gli italiani abbiano abbastanza memoria, se no vuol dire che è proprio questo che vogliono".

Attacca ancora Monti: "Quando sento un simpatico, molto simpatico, signore che dice che lui aveva lasciato i conti in ordine e io ho fatto disastro, un po', perché mi sembra uno schiaffo ai sacrifici degli italiani, mi rattristo e a volte mi innervosisco".

"Non mi sono sentito toccato" dalle accuse di Berlusconi; del resto, "io sono ancora più imbecille perchè ho dato attuazione ad aumenti di tasse in gran parte già decisi da Berlusconi". Così Mario Monti ai microfoni di Rtl 102.5 risponde al leader del Pdl, secondo il quale qualsiasi imbecille può alzare le tasse.

 "Se si votasse domani e la comunità finanziaria internazionale valutasse il programma di Berlusconi così come si sta configurando, immagino che qualche increspatura nei tassi di interesse potrebbe esserci", ha detto Mario Monti.

"Se vogliamo ancora sostenere con il voto dei partiti che sono su piazza da molto tempo, che per vent'anni hanno fatto sì che l'Italia crescesse meno degli altri e che hanno combinato un bel disastro per cui hanno dovuto chiamare un professore al governo, beh le cose non si metteranno tanto bene". Cosi' Mario Monti, su 'Rtl 102,5'

Il premier uscente interviene anche sulla vicenda Monte dei Paschi: "Il fatto che io abbia detto, e oggi ripetuto, che sono convinto che l'onorevole Bersani non abbia niente a che fare con la vicenda di Mps, per qualche ragione non viene ripresa" sui media "come se ci fosse interesse a tenere vivi i contrasti con me"

In vista dell'elezione del Capo dello Stato, Mario Monti si schermisce e sottolinea che "i voti si contano, non si pesano". Quanto alle sue indicazioni e preferenze, da Rtl 102.5, il presidente del Consiglio uscente dice ancora: "Non ho pensato per chi voterò. Sarei entusiasta, se fosse per me, di farlo per la personalità che oggi occupa il Quirinale".

Sui matrimoni gay andare nella direzione dell'Europa, ma deciderà il Parlamento

"Credo che su questo, come su altri temi, dobbiamo andare in direzione dell'Europa. Queste questioni devono essere più oggetto delle coscienze individuali e, per la politica, di decisioni prese dal Parlamento".
Mario Monti parla di matrimoni gay, dopo la svolta in Francia, e torna a stabilire così le coordinate di Scelta Civica di fronte alle questioni 'eticamente sensibili'.

"Ci sono diverse sensibilità in Scelta Civica - spiega dallo studio di Rtl 102.5 - che abbiamo cercato di formare mettendo insieme un gruppo di persone che vogliono fare le riforme della giustizia, del lavoro, le liberalizzazioni, più concorrenza, il conflitto di interesse, per modernizzare l'Italia e assicurare lavoro ai giovani. Le altre questioni eticamente sensibili non sono meno importanti ma - puntualizza anche oggi - non è questo il criterio con cui abbiamo formato il nostro gruppo. Rispettiamo le sensibilità diverse e non voglio condizionare gli altri".