Il caso Mps ripropone all'attenzione della pubblica opinione il tema dei rapporti tra banche e politica, "una materia complicata in tutti i Paesi - avverte Mario Monti su Radio 24 - In passato c'è stato un intreccio molto, molto maggiore di oggi".
"Episodi esistono tuttora - ammette Monti - ma attenzione, perché l'ipotesi di far scendere la quota della Fondazione nel capitale di Monte Paschi e di aumentare la quota Stato, in ultima analisi, potrebbe essere l'estrema ratio e rivelarsi inevitabile se Monte Paschi fosse ancora in gravi difficoltà per l'equilibrio patrimoniale, ma sarebbe anche una parziale nazionalizzazione".
Rispondendo alle domande a Nove in punto su Radio 24, il presidente del Consiglio ricorda allora che "in passato anche le banche di Stato davano luogo a intrecci di fatto banca-politica, e allora attenti a non farci prendere da una prospettiva troppo angusta e, per eliminare un male di oggi, ricadere in un male che sarebbe ancora peggiore".
"Comprendo la campagna elettorale ma bisogna valutare con attenzione", rileva ancora.
Monti sottolinea anche che da parte di Bankitalia "ci sono stati i poteri e gli interventi, forti, visto anche il cambio dei vertici di Monte Paschi".
Un effetto Vendola, non positivo, sullo spread, se il leader Sel avesse un forte peso sul prossimo governo? Mario Monti risponde così: "Dipende da che ruolo... Se avesse un grande impatto, e prima che i mercati si accorgano che Vendola in realtà è un solido cultore della disciplina finanziaria, magari qualche problemino ci sarebbe".