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PdL, le strane pulizie elettorali: Cosentino escluso che ancora non ha condanne ma rimane Berlusconi che è condannato e plurinquisito in buona compagnia di Verdini.

"La notizia relativa a una presunta sparizione delle liste elettorali della Campania è destituita di fondamento. Tutta la documentazione è nelle mani del commissario regionale della Campania, senatore Francesco Nitto Palma, che sta provvedendo al deposito. Operazioni di deposito dei documenti che stanno avvenendo regolarmente in tutta Italia". E' quanto si legge in un comunicato del Pdl.

"Se la mia lotta è stata quella per determinare una condizione olfattiva, ovvero che nel centrosinistra si facesse sentire il profumo di sinistra, di diritti, vedo che a destra c'è il rischio che si continui a sentire il profumo di camorra". Così il leader di Sel Nichi Vendola, ospite di 'Adnkronos Confronti', commenta le discussioni interne al Pdl sulla composizione delle liste. Trattative lontane da una conclusione condivisa, se è vero che a poche ore alla scadenza del termine per la presentazione dele liste, sono ancora tante le questioni irrisolte.

Prosegue a palazzo Grazioli il vertice tra Silvio Berlusconi, Denis Verdini e Angelino Alfano: la questione più spinosa riguarda la presenza o meno di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all'Economia coinvolto in processi di camorra. Gli ultimi rumors lo danno per escluso dalla lista per il Senato della Campania.

Altro caso, quello dell'Abruzzo, dove la possibile presenza di Domenico Scilipoti e Antonio Razzi ha scatenato le proteste del partito locale. E fonti del Pdl abruzzese spiegano ora che "Scilipoti non è più in lista, mentre Razzi è presente ma in una posizione che non gli permetterebbe di entrare, a meno che non vincessimo le elezioni...". Si vedrà se davvero l'avranno spuntata i pidiellini abruzzesi.

Altro caso, quello della Liguria, con l'ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini capolista per il Senato e il vicepresidente della Vigilanza Rai Giorgio Lainati al numero due per la Camera: due scelte che stanno provocando la rivolta de partito locale, per bocca del sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato che ha annunciato in una nota di essere pronto ad uscire dal partito insieme ad altri amministratori del Ponente ligure se le liste non verranno modificate, includendo in posizione 'sicura' almeno un esponente locale.

È toccato proprio a Silvio Berlusconi, fino alle quattro del mattino, di ricevere parlamentari uscenti, potenziali candidati fatti fuori all'ultimo minuto, esclusi eccellenti, argomentando così dolorose rinunce.
Alle quattro e mezza sono stati chiamati al telefono tutti i coordinatori regionali. A palazzo Grazioli oltre al Cavaliere erano presenti Denis Verdini, Sandro Bondi, Renato Schifani, Fabrizio Cicchitto, Niccolò Ghedini. In via dell'Umiltà gli altri 'big', con Verdini a fare la spola tra via del Plebiscito e la sede del partito.

"La Sardegna è cambiata dieci volte. Sul Piemonte ci hanno lavorato tutta la notte e così sulla Liguria e sulla Campania", spiega uno dei dirigenti che hanno partecipato alla trattativa.

Per ora le uniche dichiarazioni sono quelle del vice presidente della Camera Maurizio Lupi, che lasciando palazzo Grazioli ha assicurato: "Applicheremo alla lettera il decreto legislativo del governo sull'incandidabilità”. Oltre a garantire che "a breve saranno inviati i comunicati stampa con l'elenco dei candidati".