La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell'assessore degli Affari generali e Personale, Mario Floris, di concerto con l'assessore dell''Ente Foreste della Sardegna. L'obiettivo è quello di eliminare le incongruenze presenti nell'attuale normativa del personale che prevede un doppio regime con applicazioni di parti del contratto nazionale e parti dell'integrativo regionale. Il ddl elimina questa incongruenza, stabilendo come quadro di riferimento per organizzazione e personale la legge 31 che punta a omogeneizzare l'intero comparto (Regione, Enti e Agenzie).
"Si tratta di un importante tassello - spiega l'assessore Mario Floris - della riforma generale della Regione, quella indispensabile per ritrovare la sintonia con i cittadini, che oggi guardano alla Regione e al suo apparato con diffidenza, se non ostilità perché non percepiscono il ruolo di servizio alla comunità da parte dell'Amministrazione regionale. Oggi è fondamentale puntare a un nuovo modello di regione, alla luce anche dell'elezione diretta del Presidente, ridefinendo ruoli e funzioni di Giunta e Consiglio per puntare ad un rapporto sempre più dialettico ma produttivo di risultati, e per migliorare i servizi al cittadino, razionalizzando costi e risorse umane. E' anche più che mai necessario superare l'anacronistica distinzione giuridica tra Amministrazione centrale, Enti e Agenzie, per far sì che il settore pubblico ritrovi la capacità di rispondere e dare servizi conformi agli standard internazionali di qualità, valorizzando il merito e responsabilizzando il personale. La legge 31 - ha osservato l'assessore - è del 1998 e ha esaurito la sua spinta propulsiva. Occorre perciò modificarla, come abbiamo da tempo proposto col testo inviato al Consiglio, per renderla più aderente a una realtà socio-economica mutata che richiede innanzitutto risposte veloci. In questo processo occorre anche chiarire, e ove necessario modificare, il rapporto tra responsabilità politica e responsabilità amministrativa". Com