Le otto Province Sarde faranno di tutto per assicurare l’erogazione dei servizi e l’attuazione delle politiche attive per il lavoro. Lo hanno deciso gli assessori provinciali al lavoro riuniti a Nuoro su invito dell'Unione Province Sarde. Gli assessori hanno evidenziato il fatto che allo stato attuale le province hanno le competenze, le professionalità e le risorse e dunque si impegneranno in ogni modo possibile per superare le difficoltà incontrate in questi giorni per poter riportare in servizio i lavoratori senza contratto dal 31 dicembre 2012 e risolvere così i problemi creati dal fatto che né la Giunta Regionale né il Consiglio Regionale hanno definito un percorso di stabilizzazione.
“Il pasticcio creato dalla Regione in questi anni – è stato detto – potrebbe essere risolto dall’intervento di un hacker. Dal 2009, finita la sperimentazione, né la Giunta né il Consiglio Regionale hanno avuto la volontà politica di affrontare il problema relativo alla stabilizzazione dei servizi ed hanno proceduto con proroghe dopo proroghe che hanno portato le Province in una condizione di illegittimità continua. Il fatto stesso che in questi pochi anni sono stati cambiati tanti assessori regionali al Lavoro– hanno aggiunto gi assessori – dimostra che questa Giunta non ha voluto prestare attenzione non tanto alle Province ma ai problemi della disoccupazione e del lavoro di tutti i territori che dunque non sono stati affrontati e tantomeno risolti con quelle azioni di accentramento messe in atto dalla Regione con manovre inefficienti, gigantesche, costosissime e di chiara natura clientelare”.
Gli assessori provinciali hanno evidenziato che il non essere giunti ad una soluzione nella stabilizzazione dei lavoratori e del servizi e nella storicizzazione delle risorse ha impedito una programmazione serie sulle politiche attive per il lavoro.





