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In un libro la storia, le leggende e i documenti di Stintino ubblicato e donato ai cittadini il quarto volume “Il tempo della memoria”.

Un nuovo libro, il quarto volume de “Il tempo della memoria - storie, leggende, documenti di Stintino”, che ripercorre ancora una volta la storia del piccolo paese di pescatori. Un volume, come i tre precedenti che portano lo stesso titolo, che l’amministrazione comunale di Stintino ha voluto donare alle famiglie del paese e dal quale emerge una Stintino con le sue peculiarità.

Un libro che, come scrive lo storico Manlio Brigaglia nella prefazione, «invece di ripercorrere da cima a fondo tutta la storia del paese – pure così avvincente e a suo modo drammatica: nessun altro paese dell’isola ne ha una così struggente e allo stesse tempo così vicina e recuperabile per intero dalla memoria – ne individua alcuni momenti, una parte disposti lungo tutta la vicenda del luogo, una parte importanti per la loro stessa episodicità».

Il libro, scritto dal primo cittadino Antonio Diana, è composto da otto capitoli: Il toponimo di Stintino, Il postale, Storia dell’industria del sale di Stintino, Il Portolano – dalla punta del Trabuccato a Cala Sabina, Le chiese, Dai registri della Curia, La visita del Re e La pesca con l’Inzinta.

L’attenzione del lettore è catturata da subito dal primo capitolo, dedicato alla nascita del toponimo. Qui si trova anche il contributo di Alberto Azzena che tratteggia la figura dello zio Salvatore Azzena Mossa, assiduo frequentatore del paese. Fù personaggio di rilievo della Sassari di fine Ottocento, che si impegnò perché la borgata, composta dagli sfollati dall’Asinara, mantenesse il toponimo storico.

Affascina poi la storia sul servizio del Postale che contribuì a non isolare il paese dal resto “mondo”. «E non a caso – fa notare Esmeralda Ughi che ha scritto la seconda prefazione al volume – il famoso pittore sassarese Giuseppe Biasi alla fine degli anni Trenta, durante un soggiorno a Stintino, immortalò l’imbarcazione del Postale dipingendola in un piccolo quadro a olio, in cui si vede il barcone ormeggiato in mezzo alla calanca del porto vecchio con la prua verso il fondo dell’insenatura».

Interessante poi, nel capitolo sesto, la ricerca d’archivio attraverso la quale l’autore riporta alla luce necrologi di alcuni asinaresi i cui cognomi sono ancora oggi presenti nella comunità stintinese. E ancora, nel settimo, la visita del Re d’Italia Vittorio Emanuele alla Tonnara Saline, venuto a Stintino nel 1921 per assistere alla mattanza dei tonni. Una scena immortalata in una foto, riportata anche nella copertina del libro, ma anche dalla “Domenica del Corriere” che ritrae il Re a Stintino davanti ai tonnarotti intenti a issare il pesce sulle barche.

Sulla cultura della pesca, poi, viene dedicato un capitolo che spiega la pesca con la tecnica “dell’inzinta”.

Il primo cittadino poi tratteggia la storia dell’industria del sale (terzo capitolo) e lo sfruttamento delle Saline, cessato ai primi del Novecento. Quindi uno sguardo alle chiese del territorio e al loro valore architettonico. Non manca poi il portolano, con la descrizione di alcuni approdi sull’isola dell’Asinara.

Il libro “Il tempo della memoria”, è quindi un libro adatto a tutti, ai cittadini e, in particolare ai giovani di Stintino che, nella convinzione del primo cittadino, devono riappropriarsi della storia del loro paese. Ma anche ai visitatori del paese per i quali Stintino non deve evocare soltanto un mare straordinario, quanto piuttosto «far capire di quale duro ferro è fatta la gente che ha fondato il borgo e ne ha promosso lo sviluppo. Rivendicare un’eredità di lavoro e di vita», conclude Brigaglia nella presentazione del libro.