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Elezioni politiche nazionali: contr’ ordine, il segretario Pd si smentirebbe da solo e pensa di essere nominato al Parlamento.

L’altro giorno avevamo dato il segretario del Partito Democratico della Sardegna, come persona furba ed intelligente invece ora si apprende dalla segreteria, che Silvio Lai, sarebbe sicuramente uno dei nominati, senza passare per l’approvazione degli elettori, della segreteria nazionale del partito. Che peccato!! Avevamo scritto che era uomo coraggioso e con una grado di furbizia politica. Quindi, il dottor Lai fugge dal giudizio degli elettori e si fa nominare in quota Bersani. Ce ne dispiace. Forse era meglio saperlo candidato alla guida della Regione, che grazie al Pd e non certo per il suo credito personale nell’Isola, avrebbe facilmente potuto raggiungere e non essere gratificato dalla orribile legge cosiddetta ‘porcellum’. Va beh! Avremo un altro sardo in Parlamento che non conta nulla ma sarà solo un mero esecutore di ordini dettati, senza possibilità di diniego, dal solito capogruppo che poi incarna il volere superiore del partito.  Forse Silvio Lai rimanendo in Sardegna avrebbe avuto una carriera molto più brillante, farsi le ossa alla guida di qualcosa che vale politicamente e poi, vista anche la sua giovane età, candidarsi al alla carica di deputato con una sua forza e non solo perché dovutamente nominato. Ma il posto a Roma era stato programmato e il passaggio alla segreteria regionale era solo in funzione di questo ultimo traguardo.

Nel frattempo sta maturando la guerra lampo dei candidati Pd per un posto in Parlamento. La competizione è entrata ormai nel vivo e i pochissimi giorni di campagna elettorale, tre in pratica, perché domenica prossima si vota, costringono gli aspiranti deputati e senatori a un autentico tour de force. Dopo la presentazione delle liste nei collegi provinciali, si attende solo di conoscere i capilista per Camera e Senato in Sardegna, che saranno decisi come per le altre regioni dalla direzione nazionale. Uno dei due sarà, quasi sicuramente, il segretario regionale Silvio Lai, cui è stato chiesto di non correre alle primarie per non far venire meno il ruolo di garanzia che in una fase caotica come quella della compilazione delle liste è richiesta al coordinatore del partito regionale.

In mezzo a tutto questo, come ricordato all’inizio, nei giorni scorsi, dopo una dichiarazione di Lai all'Ansa, si era diffusa la notizia che il segretario avesse rinunciato al Parlamento, ma da via Emilia smentiscono in maniera netta. Resta ancora misterioso il secondo capolista, che il Pd sardo vorrebbe indicare autonomamente e che potrebbe provenire dalla cosiddetta società civile. Una possibilità che però si scontra con la necessità di Bersani di portare in Parlamento un gruppo di deputati e senatori sicuri, in quella che si annuncia una legislatura tutt'altro che serena

Per tutti gli altri che sono in corsa nel voto di domenica è caccia al voto. Le regole e la campagna molto breve rischiano di favorire i più conosciuti e radicati nel territorio e non a caso quasi tutti gli amministratori locali sono stati scoraggiati a candidarsi. 

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