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Napolitano scioglie le Camere: non esisteva spazio per altri sviluppi

"Ho appena firmato il decreto di scioglimento delle Camere, conclusione prevista e già segnata dai fatti". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al termine delle consultazioni. Ed ha aggiunto: "Il percorso è stato vividamente prefissato e non ho avuto alcuna ombra da chiarire". "Non esisteva alcuno spazio per sviluppi in sede parlamentare", ha assicurato il Presidente della Repubblica. "Anche per la semplicissima ragione che da un lato avevamo davanti solo il tempo minimo per approvare la legge di stabilite il bilancio ed evitare esercizio provvisorio, dall'altro ci avviavamo alla data di metà febbraio per lo scioglimento della legislatura in quanto scadevano i 5 anni", ha ricordato.

Il capo dello Stato ha poi auspicato che la campagna elettorale sia portata avanti con misura e spirito costruttivo. Fra le forze politiche c'è chi ha espresso "rammarico che non ci sia stata una dichiarazione formale dinanzi alle Camere" - ha proseguito Napolitano - a proposito del fatto che Monti non si sia presentato alle Camere per rassegnare le sue dimissioni, come stamani l'Idv ha rappresentato, rammaricandosene, al Capo dello Stato.

"Ho preso nota di quelle preoccupazioni e le trasmetterò al presidente del Consiglio".

 Così Giorgio Napolitano ha poi risposto ai giornalisti che gli facevano osservare come i rappresentanti del Pdl avessero mostrato una certa preoccupazione sulla possibilità che il premier Mario Monti, una volta disceso in campo, possa garantire la propria neutralità e l'essere super partes. Il capo dello Stato non ha aggiunto altro ed ha salutato i cronisti.

 "Non avrebbe avuto altro effetto che confermare le sue dimissioni irrevocabili qualunque fosse l'esito del dibattito", ha sottolineato ancora Napolitano.

 Napolitano infine sottolinea: "Ho visto che qualche giornale parla di un mio messaggio al Paese, ma prassi consolidata è che il Presidente un messaggio lo rivolga a reti unificate la sera del 31 dicembre", svolgendo considerazioni "su quello che è accaduto e che attende il Paese".