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Acli Sardegna: I sardi non possono più aspettare

Le ACLI della Sardegna riunite nel loro Consiglio regionale, analizzata la complessiva situazione politica affermano la necessità di un deciso cambio di passo. La situazione che si è venuta a creare non può più proseguire, sia riguardo alla situazione politica nazionale che a quella regionale.

Le ACLI sarde vogliono per questo ribadire con chiarezza il concetto per cui si possono avere  idee differenti sia di sinistra che di destra, ma il Paese e la Sardegna non possono più permettersi di pensare minimamente ad una nuova discesa in campo di Berlusconi.

Auspicano per questo la fine dell'utilizzo della Politica e della distruzione del nobile compito di creare condizioni per il Bene Comune, volgendola al governo ed  alla gestione dei soliti interessi personali.

In questo senso il Presidente Sanna lancia un appello a tutti i sardi ed in particolare a quanti sostengono le politiche del centrodestra, affinché si indignino davanti ad un PDL che propone nuovamente vecchi leader. Il presidente Sanna dichiara la necessità di persone serie e capaci a sinistra, al centro e a destra. Persone responsabili, volti nuovi con un curriculum in grado di dimostrare la capacita di governare le istituzioni.

Al contempo chiedono che la politica non si faccia solo via web, rappresentandosi esclusivamente come un continuo attacco su tutti senza nessun rispetto per le regole della Democrazia.

Le ACLI della Sardegna invitano i sardi a pensare alla politica come strumento serio di democrazia, facendo memoria di quale percorso abbia portato purtroppo alla nomina di un Governo Tecnico, di chi negli anni precedenti abbia preso in giro gli Italiani con bugie ed inganni.

Oggi l'invito a tutti è di pesare le parole e avere più rispetto del popolo sardo e italiano.

Per questo dichiarano di mantenere la loro autonomia politica rispetto alle posizioni di parte ribadendo di schierarsi dalla parte del lavoro, dei poveri e di quanti reclamano un mondo più giusto.

Per le ACLI è prioritario conoscere quali saranno gli interventi necessari sulla tassazione dei grandi poteri e su chi ha patrimoni oltre il milione di euro; di quali soluzioni si troveranno per le imprese con  esuberi sia nel pubblico che nel privato; su come si voglia mettere al centro dell'agenda politica il tema e il futuro dei giovani, tracciando il raggiungimento degli obiettivi europei su dispersione scolastica - scuola - formazione professionale università - ricerca e innovazione tecnologica; su quale sarà il futuro della Sardegna nello specifico sul turismo congressuale ed accessibile, collegato alla promozione e tradizione della cultura sarda; sul tema di  un piano regionale e nazionale dell'industria che passi dalla riqualificazione riguardo alle delicate questioni dell’ambiente e della sicurezza.

In Sardegna in particolare è necessario far emergere prospettive di Nuovo Sviluppo basate sull’attenzione al benessere inteso nel suo significato più alto. Occorre che le istituzioni si rigenerino a partire dall’attenzione alle tante povertà presenti, al progressivo spopolamento della Sardegna più antica, al sostegno ai giovani coraggiosi che avviano nuove imprese. È necessaria una politica che non lasci sola la famiglia ma che le indichi strade percorribili in grado di alimentare nuovamente la speranza. Ormai sono tutte le categorie sociali ad aver perso il senso vero della loro presenza.

Alla Politica, nella sua accezione di “più alta forma di Carità” spetta questo nobile compito, ora smarrito nella delegittimazione continua di movimenti nati sui palcoscenici e privi del minimo senso della Democrazia.

Affinché questo possa trovare concreti spazi occorre rimettere la Politica al primo posto, individuando persone con un alto senso della propria missione che nella vita di ogni giorno siano esempi di onestà, disponibilità, coerenza, competenza.

Occorre sgombrare il campo dalla cultura che ha prevalso in questi ultimi anni, quella per cui tutto è in vendita, per cui proporre un progetto per il Bene Comune sia come vendere un qualsiasi prodotto da supermercato. Costruire la Città dell’Uomo richiede pazienza e non sempre le scelte necessarie devono essere accattivanti e suadenti. Chi si propone in quel modo nasconde sempre un risvolto poco pulito e poco onesto.

Per questo le ACLI auspicano che la campagna elettorale ormai in corso per la scelta del Parlamento recuperi alla Politica il suo ruolo, mettendo al centro il lavoro e la promozione umana.

Le Acli sarde si dicono molto preoccupate per gli episodi di violenza di cui sono stati fatti oggetto i sindaci della Sardegna. Si tratta di capire da cosa derivino, quale sia la condizione sociale che le genera e soprattutto come consentire ai tanti amministratori, che con fatica svolgono il loro ruolo, di sentirsi sicuri. Si tratta di favorire la migliore condizione affinché si possano ripetere le condizioni normali di vivibilità democratica. Com