Press "Enter" to skip to content

Alfano al presidente della Repubblica: per noi l’esperienza Monti è chiusa.

"Votare la sfiducia avrebbe causato forse l'abisso dell'esercizio provvisorio: noi vogliamo concludere ordinatamente questa legislatura e non vogliamo mandare il nostro Paese a scatafascio". E' questo uno dei passaggi centrali del discorso del segretario del Pdl Angelino Alfano, in aula alla Camera in una seduta caratterizzata dalla forte pressione sull'esecutivo Monti dopo l'annunciata astensione PdL. Durissima la replica del segretario Pd Pier Luigi Bersani, che accusa il Pdl di irresponsabilità e ribadisce piena lealtà al Governo Monti.

"Tredici mesi fa questo Governo nacque perché le cose andassero meglio e adesso le cose vanno peggio - ha detto Alfano - non abbiamo bisogno di molti argomenti. Siamo qui per dire che consideriamo conclusa l'esperienza di questo Governo e che questa nostra decisione nulla ha a che fare con la rispettabilità del presidente Monti e con la lealtà con le forze politiche e con la nostra in particolare".

"Vogliamo dare atto al presidente Monti che nulla del nostro giudizio ha a che fare con la rispettabilità della sua persona, con il decoro con cui ha servito e serve le istituzioni repubblicane, con la lealtà con cui ha condotto il rapporto con le forze politiche e con la nostra in particolare".
"Il governo non ha avuto la forza di mantenere gli impegni presi sull'abuso delle intercettazioni e sulla responsabilità civile dei magistrati" e vorremmo che il governo utilizzasse le "ultime settimane" per mantenere gli impegni presi, ha detto ancora Alfano.

"Noi non faremo riscrivere da voi la nostra storia. Non lo consentiremo, anche perché quando scrivete la storia, amate usare il bianchetto per le cose che non vi convengono".

"Quando Bersani dice che la nostra battaglia sarà fatta con slogan come 'no Europa, no Imu, no tasse e no comunisti', l'unica cosa che azzecca è 'no comunisti'".

Durissima la replica del segretario Pd, che con tono solo apparentemente pacato ha attaccato su tutta la linea lo strappo PdL: "Se voi proporrete favole noi non le proporremo. Noi andremo avanti sobri, dicendo due parole: moralità e lavoro". "Abbiamo l'ambizione di metterci alla testa del cambiamento", ha aggiunto

"Voi state scuotendo l'albero della transizione, prendete a pretesto i problemi che voi avete ingigantito, ma gli italiani decideranno", ha detto ancora Bersani, parlando alla Camera e rivolgendosi al Pdl.
"Se voi proporrete l'uomo del miracolo noi parleremo di sforzo comune dove chi ha di più deve dare di più -ha aggiunto il leader del Pd- Lasceremo a voi tutti gli effetti speciali e di comunicazione, i cieli azzurri, i soli in tasca, tutto a voi. Noi andremo sobri, dicendo due parole: moralità e lavoro. Non ce lo ha spiegato nessun comunicatore, le abbiamo sentite in un viaggio con milioni di persone".

Bersani ha concluso: "Se per voi è ancora tempo di un uomo solo al comando, per noi di verità, partecipazione, riscossa e cambiamento. E abbiamo l'ambizione di metterci alla testa del cambiamento".
Quanto al sostegno a Monti, il Pd sarà "leale fino alla fine della legislatura" al governo e al capo dello Stato, "leali si ma ingenui no: non ci mettiamo sulle spalle, oltre al peso della transizione, il peso della vostra propaganda", ha scandito il segretario Pd Pier Luigi Bersani, rivolgendosi ai settori del Pdl, nella dichiarazione di voto finale a Montecitorio sul decreto che riduce i costi della politica negli enti locali. Sempre rivolgendosi al Pdl, Bersani ha detto: "Siete stati irresponsabili, ci avete raccontato che la crisi era psicologica".

"Pensate davvero - ha proseguito Bersani - che la medicina per il Paese può venire da Berlusconi, Tremonti, Calderoli e da quelli che ci hanno portato fin qua? O pensate di logorare la situazione caricando su di noi tutto quello che capita? Venite via da questi tatticismi". "Il Pd - ha sottolineato - si prende l'impegno di continuare a costruire una politica nuova, che rivendichi il suo ruolo, ma che conosce il suo limite, una politica non personalistica, non demagogica, aperta, trasparente, che accetta la contendibilità dei ruoli, una politica al servizio del civismo e della riscossa civica del Paese".