Il Cdm ha dato via libera al decreto legislativo sull'incandidabilità dei condannati in via definitiva a cariche elettive e di governo. Lo riferiscono fonti dell'Esecutivo.
Il decreto legislativo sull'incandidabilita', fa sapere il Consiglio dei ministri, "crea le condizioni per un sistema trasparente di rappresentanza in Parlamento" e mira così "a restituire ai cittadini la necessaria fiducia nei confronti dei candidati alle elezioni politiche europee, nazionali e locali, e delle istituzioni che rappresentano".
E' incandidabile, prevede il decreto Liste Pulite, chi ha commesso reati per cui e' previsto il carcere. Si tratta di fattispecie "individuate sulla base di un indicatore oggettivo, predeterminato, senza operare alcuna selezione nell'ambito di una lista di reati che potrebbe apparire arbitraria".
L'incandidabilità al Parlamento o a cariche di Governo ha effetto per un periodo corrispondente al doppio della durata della pena accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici. Anche in assenza della pena accessoria, l'incandidabilità non è inferiore a sei anni. Lo prevede il decreto liste pulite approvato dal cdm.
Sia la legge anticorruzione, sia la legge sull'incandidabilià "preesistono alla formazione di questo governo, che peraltro e' ben consapevole della rilevanza della materia per un'economia moderna e una politica trasparente, e ha con determinazione e costante dialogo con le forze politiche lavorato su questi temi". Così Mario Monti.
Il decreto liste pulite dispone l'incandidabilità per chi ha riportato condanne definitive superiori a 2 anni di reclusione per delitti di allarme sociale, quelli contro la p.a. e per chi ha avuto pene superiori a 2 anni per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 4 anni.
La condanna definitiva per uno dei reati previsti dal decreto liste pulite determina la decadenza del mandato durante lo svolgimento di incarichi parlamentari o di governo.
Il governo ha emanato il decreto legislativo sull'incandidabilità in modo che le norme siano valide "in tempo utile per le prossime elezioni politiche". Lo ha detto il ministro Filippo Patroni Griffi nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Patroni Griffi ha ricordato che nelle Camere era stato votato un ordine del giorno che impegnava il governo "a esercitare la delega, prevista dalla legge anti-corruzione, in tempo utile per elezioni politiche".