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Crisi e patto di stabilità, il presidente di Confapi Sardegna: Il confronto sul patto di fine legislatura deve coinvolgere tutte le parti sociali”

"Bene l'incontro tra presidenza della Regione e sindacati, ma il confronto non deve escludere le altre parti sociali, protagoniste dello sviluppo e della tenuta economica e sociale della Sardegna". Lo sottolinea il presidente di Confapi, intervenendo sull'annunciato vertice tra Giuta e sindacati.

"Occorre costruire un urgente momento di sintesi tra le organizzazioni datoriali e sindacali e il Presidente della Giunta Regionale - spiega il dirigente - per definire pochi ma qualificanti punti d'intesa che alleggeriscano le tensioni sociali che stanno sempre più emergendo e rilancino i settori economici e produttivi della nostra regione. Bene quindi la volontà d'incontro tra Presidenza e rappresentanze sindacali, ma non si commetta l'errore di non immaginare da subito anche un momento di confronto con tutte le parti sociali".

I limiti del patto di stabilità, la soluzione della vertenza entrate, l'esercizio provvisorio, prosegue, "rappresentano oggi un ostacolo, un forte limite alla azione politica, economica e sociale della nostra regione. La preoccupazione di un 2013 peggiore di quello che sta concludendo spaventa moltissimo e la responsabilità che si deve assumere e tanta".

Per questo, dice ancora il presidente di Confapi, "possiamo dare un senso alla manovra finanziaria solo se si avrà la capacità di sintetizzare in pochi ma chiari punti le strategie e le risorse disponibili. Di certo oggi le priorità sono due: stato sociale e ripresa economica".

La Confapi, conclude la nota, "crede che una seria concertazione sul nuovo Piano per il Lavoro e su una Legge quadro sugli incentivi e interventi di riordino alle Pmi possa servire a determinare un percorso di Patto di fine legislatura, unico rimedio che se condiviso può generare fiducia e ottimismo". Com