Contrastare la drammatica condizione dei malati del morbo di Alzheimer in Sardegna, il sostegno alle famiglie e il riconoscimento fondamentale del volontariato in questo campo, sono stati oggetto di una Proposta di legge del Gruppo Il Popolo della Libertà, primo firmatario Domenico Gallus, che è stata presentata oggi nella sala stampa del Consiglio regionale della Sardegna.
Introducendo la conferenza stampa, Pietro Pittalis, presidente del Gruppo PdL, ha rimarcato l’importanza di un provvedimento che vuole colmare un vuoto normativo e di intervento concreto per contrastare una malattia che, ogni giorno che passa, sta incidendo notevolmente nel tessuto sociale ed economico in tantissime famiglie sarde costrette, anche con il contributo minimo delle strutture sanitarie, a fronteggiare una emergenza che, spesso, lascia anche strascichi nel nucleo familiare.
Domenico Gallus, introducendo il suo intervento ha tenuto a rimarcare che questa PL si rivolge essenzialmente ai tre soggetti fondamentali impegnati in questo fronte: il paziente, la famiglia, il volontariato.
I numeri in Sardegna sono più allarmanti rispetto al resto d’Italia. Si stimano circa 15 mila malati di demenza senile di cui oltre il 60% sono affetti da Alzheimer. Questo dato, in considerazione dell’età media dei sardi sempre più elevata e del fatto che la malattia coinvolge, di media, il 5% degli ultra sessantacinquenni, nel volgere di 15/20 anni questo dato di 15 mila pazienti potrebbe raddoppiare. Nonostante esista la prevalenza a tenere il malato in casa, ogni paziente ha un costo medio di 70 mila euro l’anno, una cifra molto alta suddivisa, spesso non in maniera equa, fra le stesse aAsl e le famiglie dei pazienti.
Il costo più elevato lo hanno le residenze, per questo, sempre più spesso le famiglie scelgono di tenersi il malato in casa, a fronte di grandi sacrifici sia economici, sia di stress psicologico e fisico.
Per questo, la PL, visto che l’Alzheimer è considerata una malattia di confine multidisciplinare, si propone la creazione di centri diagnostici specialistici in ciascuna Asl come punti di riferimento per la diagnosi precoce, capace di seguire il paziente e la famiglia in tutte le fasi della malattia, prevedendo la creazione di centri diurni con volontari in formazione permanente e strutture di ricovero temporaneo che possano alleviare le fatiche e lo stress dei familiari dei malati. In questo modo si vuole superare le 16 strutture UVA, Unità di Valutazione dell’Alzheimer, attualmente operative.
Non si è parlato di copertura finanziaria in quanto – ha detto Gallus – si sta procedendo ad una ricognizione delle spese in ciascuna Asl e non è improbabile che, applicando questa nuova legge una volta approvata (è già stata calendarizzata in Commissione Sanità), si potrebbe anche verificare un risparmio di risorse. Com