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Finanziaria, esercizio provvisorio fino a definizione della vertenza con lo Stato

Consentire il ricorso all’esercizio provvisorio di bilancio fino alla definizione della vertenza con lo Stato sulle entrate erariali e sulla rimodulazione del patto di stabilità: è quanto prevede una proposta di legge del gruppo Sardegna E’ Già Domani, depositata la scorsa settimana e presentata stamani durante una conferenza stampa in Consiglio regionale. La proposta prevede che, in caso di mancata approvazione della legge finanziaria, la Giunta possa spendere le risorse del bilancio regionale in dodicesimi a tempo indeterminato, senza più il limite dei quattro mesi imposto dalla legge regionale di contabilità.

 “Nell’attuale situazione, la Giunta non è in grado di presentare un disegno di legge finanziaria”, ha rilevato il primo firmatario della proposta, il capogruppo Mario Diana, in conferenza stampa. Il rapporto con il Governo è diventato inconcepibile: nonostante la Corte dei Conti abbia riconosciuto l’entità delle entrate spettanti alla Sardegna, non è cambiato nulla, anche perché è inutile avere le risorse disponibili se non si possono spendere a causa del patto di stabilità”.

 “Quando si va in esercizio provvisorio, i tempi si allungano e in quel periodo si fa solo ordinaria amministrazione, non si prendono decisioni di rilievo”, ha sottolineato il capogruppo, spiegando per quali ragioni è stata presentata la proposta. “Con questo meccanismo, diamo alla Giunta la possibilità di spendere risorse importanti. Non imbarchiamoci in due mesi di esercizio provvisorio e in una tiritera che vedrà il Consiglio impegnato per due mesi a definire la manovra di bilancio. Distogliamo la nostra attenzione da una finanziaria lunghissima, che provocherà nuove tensioni politiche, e impegnamoci in altre cose”.

“La finanziaria è inutile quando il sistema legislativo funziona”, ha evidenziato Roberto Capelli. “Troppo spesso è una legge omnibus in cui si portano emendamenti o norme dell’ultim’ora per tappare buchi causati dalle carenze legislative di Giunta e Consiglio. La Sardegna è l’unica Regione in cui se ne discute da ottobre a febbraio: se non si fa la finanziaria, nelle altre Regioni non muore nessuno”.

Sulla vertenza con lo Stato, Capelli ha poi aggiunto: “Per l’ennesima volta sta mancando un’autorevole azione politica della Giunta verso il Governo. Da tempo abbiamo dato mandato all’esecutivo perché porti avanti una vertenza unitaria, ma siamo ancora fermi in commissione paritetica Stato-Regione, dove non c’è una forte indicazione politica da parte di quest’ultima. C’è la proposta di sforare il patto di stabilità: benissimo, facciamolo! Ma tutto questo non può ridursi a una conferenza stampa, a mio avviso inopportuna, dell’Assessore alla Programmazione. Prima di tutto ci si deve confrontare con il Consiglio, con gli attori locali, con le parti sociali, per trovare delle soluzioni condivise”. E ancora: “Credo che questa finanziaria sarà un momento molto triste della legislatura, soprattutto perché chi deve guidare non ha le idee chiare”.

“Credo che quest’anno si andrà sicuramente al commissariamento dell’Assemblea, perché non saremo in grado di approvare la manovra”, ha rimarcato Diana. “La preoccupazione è che si vogliano introdurre norme che diano più discrezionalità di spesa alla Giunta e al Presidente. Basti pensare che la legge di riordino del sistema sanitario regionale, approvata un mese fa, non è ancora in vigore perché il presidente Cappellacci non ha firmato il decreto di pubblicazione sul Buras”.

“Non capiamo perché si sia fatta la finanziaria quando le entrate non erano sicure e non la si possa fare ora che lo sono”, ha concluso Capelli. “Le entrate sono sicure, solo i tempi del loro trasferimento non lo sono. Con la nostra proposta, demandiamo al Governo la definizione di tali tempi”. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Massimo Mulas, tra gli altri firmatari della proposta di legge.